aveva smesso di lottare.
- Sei tu che ti inginocchi. Io non ho padroni - premette il
grilletto.
Allontanatosi dal nemico caduto si avvicinò alla principessa, stranamente rinvigorito ma coperto di lesioni.
- Ce l’ho fatta dunque, anche se le probabilità di riuscita
erano poche - disse nello schermo da polso.
- Si mio buon amico. Il mio lavoro è finito. Sei stato funzionale. Addio.
Kraban si concesse un sorriso. Passò una mano .tra i corti
capelli rasati ai lati del capo, ormai intrisi di sangue.
- È ora di andare mia principessa. Il Decemvirato dei Guardiani ti starà cercando ovunque, e salvare il mondo senza
aver preso la mia ricompensa mi sembra un peccato.
Asara guardò il fisico forte del Falco e lo abbracciò schiacciando il suo caldo corpo nudo contro quello freddo e ferito
dello sciacallo.
- Già - disse lei - un vero peccato. -
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