SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 33

attivò la propulsione degli stivali e in un attimo lui e il Demone, ancora attaccato alla frusta come un cavaliere con le briglie strette in mano, schizzarono verso i portelloni di emergenza sul retro del razzo. Asara tra l’oscurità e il caos del vento scorse i due razzi partire insieme. Quando questi si incontrarono dinnanzi al varco nel cielo fu convinta di vedere attraverso di esso una moltitudine incalcolabile di creature che si accalcavano, pronte a passare il confine tra i mondi. Poi come un sole violento, l’esplosione congiunta dei razzi coprì tutto, accecandola e assordandola allo stesso tempo. Passò del tempo, non riuscì a capire quanto ma quando il fischio nelle orecchie si fermò e la vista si schiarì vide il cielo azzurro con il sole di mezzogiorno splendente. Era stesa su di un fianco, adagiata sulla rampa metallica. Kraban ce l’aveva fatta dunque. I detriti dei robot e i corpi degli scimmioni erano dovunque, ma del Falco nessuna traccia. Rimessa in piedi si affacciò e vide l’enorme antenna. Piegata e spezzata dal calore dell’esplosione aveva ucciso chiunque si trovava in basso. Poi un rumore la fece voltare. Una figura tra i cadaveri sulla rampa dove si trovava si mosse alzandosi in piedi, era Kaban. Asara esclamò nel vederlo vivo ma il terrore la pervase quando emerse anche il Demone. Entrambi erano provati e pieni di ferite. Un fucile spiccava tra i corpi degli scimmioni. Il Falco e il Demone si guardarono con gli occhi vacui del torpore ma si lanciarono entrambi sull’arma. Solo l’ incredibile vitalità di Kraban lo fece arrivare per primo mentre il deforme si accasciava al suolo in ginocchio. Si avvicinò a passo lento al Demone,respirando a fatica la fresca aria di mezzogiorno gonfiando il muscoloso torace nudo. Appoggiò il fucile al viso del Demone che ormai affannando 33