mone, al Falco scappò quasi un sorriso pensando alla scelta di tempo dell’apparizione del Demone ma ne uscì fuori
un ringhio, aveva troppo poco tempo. Da terra ruotò su se
stesso puntando il fucile verso l’ingresso, attendendo che il
maledetto entrasse. Tre minuti rimasti. Improvvisamente
un oblò laterale esplose mentre il Demone rotolava all’interno tra il Falco e la cabina di pilotaggio. Rapido come il
vento, un colpo di frusta disarmò Kraban del fucile ferendolo alla mano . Per raccoglierlo si sarebbe dovuto voltare,
quindi abbandonò l’idea di recuperarlo e estratta la lunga
daga cominciò a battersi corpo a corpo. I due si scontrarono in un turbinio di acciaio mentre la daga e la frusta scintillavano nei rapidi e continui contatti. Solo la conoscenza
della scherma di Kraban riuscì a non farlo soccombere alla
potenza e la rapidità delle sferzate del Demone che ovunque passavano trovavano la carne dello sciacallo sfregiandolo profondamente. Due minuti rimasti. Kraban urlò mentre con uno sforzo leggendario riuscì a far indietreggiare il
nemico fino alla cabina di pilotaggio, tempestandolo di rapidissimi colpi.
- Stupido Falco! - urlò tra i sgraziati denti gialli il deforme,
mentre con la frusta di filo spinato tesa tra l e mani bloccava la daga di Kraban a pochi centimetri dal mostruoso viso
- Credi davvero di fermare quello che è già scritto? -
- Silenzio Demone! Forse il tuo cervello deforme non capisce a cosa andremo incontro! - il Falco lo spinse fino a farlo
stendere contro il pannello di controllo, poi puntandogli
uno stivale in petto alzò la daga e gliela piantò urlando nel
cuore, inchiodandolo alla consolle che emise preoccupanti
scariche elettriche. Una luce rossa lampeggiante illuminò
la cabina mentre una voce computerizzata fece sobbalzare
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