SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 22

la schiena contro il cemento della galleria, la daga di Kraban sfondava la chitine sventrando la bestia. In un istante fu libero. La morsa scomparve e sentì la creatura scappare e languire. Per un attimo nella luce dell’esplosione degli stivali, gli parve di aver visto i contorni dell’insettoide. Il suo cervello umano però rifiutava quello che aveva intravisto, una blasfema fusione tra insetto e uomo. Il sangue che gli colava caldo dalla ferita usciva troppo rapidamente, in poco tempo sarebbe morto dissanguato. Come pervasa da un fremito, la galleria si illuminò con tutti i macchinari che si riattivavano mentre i suoi occhi iniziarono ad appannarsi. Guardò la macchia verde del sangue della bestia riverso sulla parete e, ghignando all’idea che fosse andata a morire da qualche parte, perse i sensi. Il ronzio dello schermo lo fece svegliare. Lentamente il Falco mise a fuoco la stanza che aveva intorno. Illuminata a giorno, era sicuramente situata al chiuso, dato che non notò finestre. Un enorme computer a forma di fungo riempiva la maggior parte della vasta sala, mentre un robot dalla forma di un ragno grande quanto una testa umana, era all’opera sul suo fianco, chiudendo la carne strappata con uno sferragliare delle lucide zampe. Una flebo di plasma era attaccata al suo braccio e si sentì rinsaldare carne e ossa mentre il robo-ragno terminava l’operazione. Poi tornò a guardare lo schermo. Un viso inespressivo, formato da pixel illuminati proiettati sulla superficie del grosso monitor, lo osservava. - Ben svegliato, mio buon amico - gracchiò un altoparlante al lato del computer, con una voce atona e profonda. Il Falco sgranò gli occhi. 22