SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 17

avevano in mente e quella giovane donna a cosa gli serviva non riusciva a capirlo. Il gruppo entrò in un tubo enorme di materiale trasparente, questo partiva in orizzontale affianco ad un palazzo di ferro per poi curvare verso l’interno del complesso. Una piattaforma si alzò come un’ ascensore, trasportando al suo interno i degenerati. Kraban rimase colpito da quello sfoggio di tecnologia, dunque il complesso funzionava ancora e quegli scintillii che aveva visto scendendo dovevano essere i pannelli ad energia solare. Lo sciacallo che era in lui gioì, quella città era meglio di quello che si aspettava. Senza perdere tempo scattò fuori dal nascondiglio, ma esplorando la piazza non riuscì a trovare nulla che indicasse i piani dei Demoni. Attese anche l’ascensore, senza risultato se non perdere tempo prezioso. Seccato, Kraban si inoltrò nella città di ferro, avanzando lentamente staccando liane e arbusti con la daga. Nel suo vagare visitò varie strutture, ormai scheletri di un tempo e di un mondo ancestrale. Vide, tra animali e vegetazione, vasche vuote dove una volta venivano tenute creature in animazione sospesa, giganteschi robot arrugginiti e computer inumiditi, ma senza trovare nulla di utile. Dov’era tutta la tecnologia funzionante? Dopo un paio di ore che vagabondava, affacciandosi dalla finestra di quella che esplorandola gli era sembrata una base operativa, scorse del fumo che pigramente si spostava nel cielo. Appostato dietro la finestra vide al centro di un gruppo di capanne fatte di legno un enorme struttura metallica, una gigantesca antenna puntata verso il cielo. Distante dall’antenna, a destra e a sinistra rispettivamente, due rampe di lancio erano inclinate in modo speculare. Se le due astronavi che ospitavano fossero partite contemporaneamente, si sarebbero scontrate 17