dosi sulle zampe anteriori. Il giovane guerriero scivolò di lato,
rimanendo attaccato al cavallo, con gli occhi atterriti dal colpo
fatale che aveva spazzato via tutti i suoi sogni. Il cavallo virò in
preda al panico infilandosi nella boscaglia, mentre il suo cavaliere caracollando sbatteva tra gli alberi.
Lo gnomo spronò subito i ronzini in una fuga disperata, ma pochi metri più avanti le zampe lanciate al galoppo inciamparono
in una corda; d’improvviso nitriti di dolore animarono la notte
mentre il carro investiva le bestie da traino spezzando loro gli
arti.
Il mercante fu catapultato a terra dall’incidente. Si alzò di scatto
qualche secondo dopo impugnando un kukri con la sua mano
paffuta, ma la paura lo paralizzava, si guardava attorno con la
mascella serrata e macchie di sudore a ricoprire il volto. Poi sentì qualcosa di affilato puntato contro le scapole.
Un’ombra si era avvicinata alle sue spalle senza emettere alcun
suono:
- Non sarebbe meglio mettere via quella lama? - una voce calma
e controllata, - Non vorrai mica fare la fine di quell’idiota che
avevi ingaggiato? Lo gnomo mollò il kukri sul terreno e cadde in ginocchio piangendo.
- Ma tu chi sei? - la persona alle sue spalle gli tirò le braccia e
avvolse una corda attorno ai polsi.
- Nessuno, solo un’ombra... forse. Lasciò lo gnomo in ginocchio a piangere e si diresse verso il carro, la vittima alzò la testa per guardare l’aspetto dell’ assalitore,
ma non riuscì a vedere molto, la figura ammantata di nero sembrava veramente un’ombra che rovistava tra i resti del suo carro.
Poi sparì nel nulla proprio come era arrivato.
22