SB Storie Bizzarre SB N1 | Page 20

L’ombra di Luciano Nov ara Lo gnomo mercante conduceva il carro fuori dalle mura di Eldarin, mentre ad est albeggiava il sole. Erano le prime luci diurne. Si dirigeva a nord, verso Killian, e col carico pesante prevedeva un viaggio di quattro giorni; avrebbe attraversato la Foresta d’Avorio, la Terra dei Cavalli, passando per Navel, dove la locanda di Gando gli avrebbe offerto riparo per la notte e infine avrebbe proseguito ancora a nord, verso le piane. Il viaggio presentava il rischio di restar lontano dai centri abitati per almeno tre notti e lo gnomo, conoscendo i rischi delle strade di Ero e non essendo in grado di difendersi da solo, aveva assoldato una guardia del corpo: un giovane guerriero partito da chissà quale paesino rurale con una mezza armatura, una spada a tracolla e tanti sogni negli occhi. Si erano conosciuti la notte prima in una locanda e mentre alzavano il gomito più del dovuto, lui si vantò di aver partecipato a numerose battaglie: - Si io ero lì, - affermava il giovane - ricordo che fu una battaglia molto caotica, nella mischia a stento si riusciva a capire chi fosse il nemico e chi il compagno. Lo gnomo credulone sorrideva interessato, stringendo un boccale che nella sua mano paffuta sembrava enorme: - E così sei riuscito a cavartela con qualche ferita. Per voi guerrieri le cicatrici sono come medaglie al valore, vero? Il giovane bevve d’un sorso mezzo boccale, la faccia si arrossò d’improvviso, svelando la sua debolezza nel reggere l’alcool, rispose con voce tremante: - Beh, certo! - la testa barcollava visibilmente - Un giorno tornerò a casa dal mio vecchio e gli mostrerò tutte le ferite che hanno segnato la mia pelle... e lui dovrà chiedermi perdono per avermi obbligato a coltivare i campi! - posò il boccale sul tavolo con un 20