SB Storie Bizzarre SB N0 | Page 32

trasportavano una figura bianca sulle loro teste. Kraban imprecò Pestilenza a bassa voce quando si accorse che la vittima era una donna nuda le cui bianche carni contrastavano nettamente con i peli scuri delle bestie che la sorreggevano. Questi non sembravano nulla di conosciuto, assomigliavano agli uomini come un bel sogno può somigliare ad un orrendo incubo primordiale. Urlando, una figura uscita da un edificio in ferro vicino alle creaturefece imprecare nuovamente lo sciacallo. Un Demone con una frusta fatta di filo spinato ed uno strano fucile ringhiava ordini alle bestie, mentre queste con i loro piccoli occhi crudeli sembravano agire più per paura che per sovranità. Aveva perso troppo tempo e loro erano già arrivati. Cosa avevano in mente e quella giovane donna a cosa gli serviva non riusciva a capirlo. Il gruppo entrò in un tubo enorme di materiale trasparente, questo partiva in orizzontale affianco ad un palazzo di ferro per poi curvare verso l’interno del complesso. Una piattaforma si alzò come un’ ascensore,trasportando al suo interno i degenerati. Kraban rimase colpito da quello sfoggio di tecnologia, dunque il complesso funzionava ancora e quegli scintillii che aveva visto scendendo dovevano essere i pannelli ad energia solare. Lo sciacallo che era in lui gioì, quella città era meglio di quello che si aspettava. Senza perdere tempo scattò fuori dal nascondiglio, ma esplorando la piazza non riuscì a trovare nulla che indicasse i piani dei Demoni. Attese anche l’ascensore, senza risultato se non perdere tempo prezioso. Seccato, Kraban si inoltrò nella città di ferro, avanzando lentamente staccando liane e arbusti con la daga. Nel suo vagare visitò varie strutture, ormai scheletri di un tempo e di un mondo ancestrale.Vide, tra animali e vegetazione, vasche vuote dove una volta venivano tenute creature in animazione sospesa, giganteschi robot arrugginiti e computer inumiditi, ma senza trovare nulla di utile.Dov’eratutta la tecno32