SB Storie Bizzarre SB N 1.2 | Page 38

Nel Mezzo di Geppina russo Era lì, seduto su quella sedia di ferro fredda e macerata dall’acqua piovana, rannicchiato come suoleva sedersi, come se ci sarebbe dovuto entrare tutto in quel misero spazio. Le punte delle sue scarpe consumate uscivano di ben 2,3 centimetri dal bordo di ferro del sedile. Era un essere umano, poteva essere maschio oppure femmina ciò non avrebbè distinto nulla. Fumava una rachitica sigaretta di tabacco in un torbido pomeriggio di febbraio, erano circa le quattro, ma solo l’orologio lo affermava. La sua miopia lo portava spesso a strizzare gli occhi per riuscire a focalizzare meglio quel che gli interessava, cosa che succedeva di rado visto che al realizzare concretamente le cose e le persone preferiva ignorarle, e quel suo difetto gli garbava spesso nei momenti in cui tutto gli passava accanto veloce e sfumato come un treno. Si grattava i capelli con le dita con cui reggeva quell’incarto di setaccio, quando decise di andare a fondo a ciò che sempre rimandava, trascinata nella routine delle cose. Sin da piccolo fantasticava spesso su una sua teoria, credeva, anzi era convinto, che i suoi occhi, se concentrati su di un punto, nel momento e nel posto giusto, sarebbero stati in grado di osservare lo spazio tra lui e una finestra. Il fumo che si espandeva nel contorno gli fece da guida, il silenzio che percepì sopra migliaia di rumori e voci lontane, lo constrinse a convincersi a farlo. Sorchiuse gli occhi e guardò, non doveva fare altro che guardare nel mezzo. 38