La Macchina
di P.A,M. Diraque
- Capisco dalla tua espressione che quello che ho fatto lo
giudichi... riprovevole. Anche il mio aspetto ti incute timore.
La mia pelle metallica, che avvolge forme simili a quelle
umane, i suoi riflessi argentei, la lucentezza cristallina che
restituisce al tuo sguardo, ti terrorizza. Forse più dei miei atti.
Ma tu ignori i motivi che mi hanno costretto, sì, costretto, a
circondarti di tutto questo orrore. Non potrai giustificarmi,
neanche io posso. Ma almeno capirai.
- Sono una macchina. Mi costa fatica definirmi tale. Il termine
è riduttivo. Un essere umano