SB Storie Bizzarre SB N 1.1 | Page 47

Tutto bianco, Tutto intatto e distaccato. Edward si percepiva completamente estraneo come l’olio nell’acqua. Quei rettangoli alti con più di millecinquecento appartamenti; panchine con meccanismi per tenerle sempre ad una temperatura piacevole, marciapiedi automatizzati, ciclopici lampioni, fontanelle, tutto completamente inutile. L’unica cosa viva erano i Robot per la sicurezza e per la pulizia che, noncuranti, volteggiavano intorno a lui. Un Cleaner lo spruzzò con un getto violento di sapone che immediatamente gli infestò e incendiò tutti e cinque i sensi: il tatto erano inaffidabile, ogni cosa era ammantata di bianco viscido; gli odori erano avvolti in una meravigliosa pelliccia candida nascondendo tutto il nero putrido e pustoloso che covavano, le orecchie erano murate e superflue, la vista, oh dio, la vista era meglio non considerarla proprio, era come se cerbero gli leccasse gli occhi. Ma la cosa peggiore era il sapore chimico ed artificiale del sapone, il sapore di quella enorme città. La polvere era stata rinchiusa dal cavaliere bianco della civilizzazione e della scienza, la stessa polvere che, in un certo senso, era entrata a far parte di lui. Erano nemici, lui e quella macchina volante che aveva davanti. Arrivò l’acqua potente che lo lavò e lo rese di nuovo bello e definito. L’uccello di metallo perse interesse nel signor 47