androide nei cui circuiti scorre la vita invece dell’elettricità.
Ha un viaggio da fare. Così tante cose da vedere, imparare e
scoprire.
E lui vuole vederle tutte, prima di andarsene dalla Terra.
Se ne va alla chetichella, pronto a intraprendere un nuovo,
grande viaggio. La conformazione terracquea è cambiata
immediatamente dopo il 2012, anno critico in cui alcuni
avevano pronosticato la fine del mondo. Non era esattamente
finito, ma ci era andato molto vicino.
Non ha Asia o America da visitare. Solo un’immensa palla
di fango e ferro fritta dalle radiazioni, eredità di troppe armi
nucleari, a cui l’umanità ha resistito, ma a quale prezzo?
Non sono cose che Dominique è ancora in grado di
comprendere. Per lui il tempo è del tutto relativo, ha tutto
il tempo dell’universo a dire il vero, ma prima di esplorarlo
vuole sapere di più del pianeta che gli ha regalato la vita.
Salta giù dal lettino e mette poche cose all’interno dello
zaino sgualcito. Non ha bisogno di cibo, lui non mangia. Non
ha bisogno di acqua, lui non beve. Non ha bisogno di nulla
a dire il vero, ma un paio di vestiti di ricambio e le foto di
Speranza sono cose utili e imprescindibili.
Pochi minuti più tardi è fuori, incapace di aspirare sul serio
l’ossigeno prodotto dai generatori della cupola. Mentre scende
alla ricerca di un mezzo di trasporto che possa condurlo alle
uscite di quel posto, si domanda cos’ha di speciale la Terra.
29