SB Storie Bizzarre SB N 1.1 | Page 27

grattacieli e cattedrali abbandonate, erose dalle radiazioni nucleari e da quelle del sole. Aveva lottato, aveva visto il mondo, ma non ne era rimasto deluso, lui voleva ancora viaggiare e questa volta sarebbe partito per l’universo. Speranza ascolta ogni parola in silenzio, fino a quando giungono a destinazione. Lo prende per mano mentre scendono giù dall’avio taxi e prendono la scala secondaria per salire i piani che li separano dall’appartamento di lei. Lì dentro Speranza può fare l’unica cosa che crede giusta per salvaguardare la vita del proprio figlio: lo cura come la più amorevole delle madri, rispolvera per l’occasione il vecchio laboratorio e individua il problema di Dominique. In questo momento non è più il bellissimo androide di un anno prima, è uno scheletro di metallo da cui pendono pezzi di lattice in maniera scomposta, scoprono le sue terminazioni, rivelano il suo intimo più profondo. Solo i suoi occhi brillano, ancora vivi e pieni di gioia di vivere. Speranza lo fa stendere sopra il lettino del laboratorio, passa intere notti a ripararlo, a sistemarlo. Di giorno svolge normalmente il proprio lavoro e quando torna si porta a casa i vecchi pezzi della Classe R per aggiustare le parti meccaniche di Dominique. È la sua forma di consolazione verso quell’essere coraggioso che scalpita per rimettersi in viaggio e spesso si ritrova a 27