SB Storie Bizzarre SB N 1.1 | Page 18

rimasto addosso. Ora può girarsi, raggiungere il letto. Prima sfiora il colletto e accarezza le maniche, poi se la preme sul naso, sulla bocca. Sorride: che stupida. Va all’armadio e cerca una stampella libera. Si sforza di non guardare il telefono anche se è lì, sul comodino. Si sente un po’ sciocca per questo comportamento, sapendo bene che quella camicia in realtà non ha odore, ma è lei che lo immagina. Che profumo può avere una persona che in realtà non è umana? Come può sperare che quel telefono, di foggia antica nonostante sia l’anno 3480 e non più in funzione, squilli? Forse avrebbe più senso azionare il sistema di chiamata che il Governo ha diffuso nel corso degli anni, così in quel modo avrebbe potuto vedere la sua immagine riflessa su un pezzo di plastica e sognarlo ancora un po’, struggersi per la sua assenza e sperare che quel robot avesse abbastanza anima da richiamarla, ma lei non era una che si perdeva in futili chiacchiere, era una donna pratica, che parlava di emozioni che sentiva a pelle e in cuor s