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capacità né aveva più parlato di sua sorella. Crescendo era diventato un giovanotto come tutti gli altri. Ma in seguito a ripetuti casi di gatti ritrovati squartati in diverse aree del villaggio, Abe destò nuovamente i sensi. Queste povere bestie erano state private degli occhi, degli artigli, dei baffi e persino degli organi interni. Una vivisezione vera e propria. Nell’istituto subito si era mormorato che tutto ciò avesse a che fare con la magia nera e con i riti blasfemi. In tal senso i gatti servivano per richiamare gli spiriti maligni per chissà quali oscuri scopi. Prima di giungere a una conclusione così pessimistica, Abe aveva atteso che gli episodi si verificassero con una certa frequenza, per poterne attestare la premeditazione. Quando, però, dai gatti si passò ai novizi, ritrovati con gli occhi, i capelli e gli organi genitali asportati, accanto a dei segni oscuri incisi sui corpi, Abe si decise finalmente a interrogare Adam. Non che avesse mai sperato che tutto filasse liscio e che dopo il ratto di Nerisaga davvero gli uomini potessero vivere in pace, ma il fatto che Adamfosse riuscito a parlare con la voce della piccola Elke non lo collegava direttamente a Gralamin e a Nerisaga; e il ritrovamento nella barca proveniente dall’isola di U’athkal era solo un elemento in più ma non una prova confutante. Ma alle morti dei novizi si era aggiunto qualcos’altro: una lettera da parte di Dannusk, che lo informava che nell’Ildelia, nell’Enthasia e perfino nella Kimacia, regioni in cui non era mai accaduto niente di spiacevole, si erano verificati dei casi analoghi a quelli di Stór Björg, a cui si era aggiunto un caso inspiegabile. Un gaglioffo di nome Thybelard, aveva scritto Dannusk nella sua lunghissima lettera, era stato catturato proprio mentre stava per uccidere un novizio, ed era stato interrogato e torturato. Le tor54