- Ho trovato questo - disse Adam, e tra le sue mani Jonathan vide
(ma lo vide anche Dagmar, che assisteva intanto alla scena dalla
cucina) il fermacapelli di Elke, perso in quella notte fatale e mai
più ritrovato.
Adam aggiunse: - È stata Elke a chiedermi di portarglielo. - Che cosa… che cosa hai detto? - domandò Jonathan incredulo.
- Ho detto che me l’ha chiesto Elke - ripeté Adam in tutta tranquillità.
Ci furono dieci drammatici secondi di silenzio. Al che Jonathan,
con la voce mozzata dall’emozione, disse: - Per favore, Adam, vai
in camera tua. Devo parlare con tua madre. Il bambino si alzò dalla poltrona senza battere ciglio e, ancora
con il fermacapelli tra le mani, si chiuse nella sua cameretta.
Jonathan attese un minuto abbondante prima di parlare, sicuro
che Adam non potesse sentirli.
- Gliene hai parlato tu, Dagmar? - Jonathan, ma che stai dicendo? Perché mai avrei dovuto…? - Perché io non gliene ho mai parlato o… o forse… o forse l’ho nominata nel sonno e lui mi ha sentito ma come… come è possibile
che sappia di lei? - Ascolta, caro, può essere che qualcuno nel villaggio glielo abbia
raccontato e gli abbia detto che prima di lui c’era una sorellina
che è morta in un incidente e… - Ma no, ma no! L’episodio risale a dieci anni fa! Dieci anni fa! Chi
vuoi che ne parli più ormai e chi vuoi che gli dica di proposito una
cosa del genere! Oltretutto al villaggio forse pensano che lui già
sappia tutto, che gliel’abbiamo detto noi e che… 40