Il Caso stabilisce gli incontri, pensò furiosamente qualche anno dopo, quando la passione era diventata ricordo dolorosissimo, quando cercava ancora il tesoro di quegli occhi
ma trovava il coperchio del forziere chiuso. Quando pensava
all’energia che le aveva dato e che il tempo aveva assorbito
e disperso. Quando pensava all’emozione di quel primo incontro, che si era rinnovata, senza tregua, per mille e mille
volte, inalterata. Quando pensava al suo spirito stracciato, i
cui frammenti dispersi non si sarebbero mai più ricomposti.
Quando pensava che non sarebbe riuscito a sopravvivere al
feroce insulto delle lame infuocate che gli tagliavano il corpo. Eppure, ironia crudelissima, aveva temuto, un tempo, di
non salvarsi dall’onda brutale dell’amore perfetto, che non
dà scampo.
Il Caso. Rivolse una preghiera angosciata al dio che domina il Caso, che determina il Tempo, che signoreggia lo Spazio, traendo dal petto che singhiozzava le migliori parole, le
formule più strazianti. Chiese un miracolo. Tornare indietro.
Correva sotto le gocce, e le suole calpestavano uno scrigno
prezioso. Entrò nella stazione e trovò confortante il tambureggiare del temporale sulle vetrate. Doveva affrettarsi. Arrivò al binario, tenendo la borsa nella destra e il libro stretto
sotto il braccio sinistro. Si fermò un attimo. Il libro lo infastidiva. Aprì la borsa e ve lo ripose.
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