SB Storie Bizzarre SB 1.4 | Page 50

la voce lugubre sembrava una roccia che frantumava in lontananza. - Ora capisco per quale motivo queste... legioni romane, conquistano la tua terra, siete degli esseri deboli ed inetti. Ma non temere, i miei orchi hanno sterminato ciò che rimaneva dell’esercito romano e ora si occuperanno anche di questi ultimi sopravvissuti. - Non ti permetto di parlarmi in questo modo, schiavo, - sibilò Arminio. - farai bene a ricordare chi è il padrone o ti farò incidere il mio nome nelle carni! Uno stregone dietro di lui fece un passo avanti sollevando una pietra brillante di luce purpurea, il bagliore aumentò e Dvorak senti imediatamente i vincoli che si stringevano, abbassò le spalle possenti, poi con un enorme sforzo si risollevò e digrignando le zanne mormorò - Si..., Arminio lo guardò con un sorriso di scherno, - Si?- , Dvorak strinse i pugni e gonfiò il torace gigantesco - Si... padrone, - disse con uno sforzo enorme. Avrebbero, pagato, questi deboli e teneri umani avrebbero saziato la sua sete con il sangue. Arminio si passava la mano sulla barba castana mentre, camminando nervosamente avanti e indietro, osservava i romani asseragliati sulla cima della collina sacra, non avrebbe dovuto lasciare così tanta libertà a Dvorak nel decidere quando attaccare i nemici, quel mostro godeva del terrore che instillava nei legionari di Roma, se ne nutriva, assaporava la paura di quegli uomini condannati come un corno di dolce idromele. Era questo, a renderlo furioso, ogni momento che passava dava la possibilità alla XIX Legione di riorganizzarsi, la quale anche se non era al completo costituiva comunque 50