RIVISTA VETRO Feb/Mar 2024 | Page 27

S elezione darwiniana , o “ resilienza ”: una parola che è diventata di moda . Si tratta di resistere al meglio nei momenti difficili , che poi passano . Ma adesso si profila un problema che pochi avevano previsto e che , a differenza di tutti i precedenti , il passare del tempo non risolverà , ma al contrario aggraverà sempre di più . In molti Paesi del mondo sviluppato , ma soprattutto in Italia , la risorsa scarsa che frena l ’ e- conomia non è più il capitale , o la tecnologia , o la competenza manageriale . È il lavoro . Il fenomeno ha fatto la sua comparsa già qualche anno fa , ma è letteralmente esploso dopo la pandemia . Le imprese fanno sempre più fatica a trovare personale : mancano sia operai specializzati che tecnici , mancano sia laureati in discipline scientifiche che muratori , elettricisti e idraulici . Nel 2023 alle aziende serviva assumere 5,5 milioni di addetti . È stato difficile reperire il 45 % di essi . Alla fine dell ’ anno la quota di introvabili era salita al 48,5 %. A gennaio del nuovo anno un altro balzo al

49,2 %. Secondo l ’ ultima indagine Unioncamere / Anpal sui bisogni formativi , su 508mila assunzioni programmate dalle imprese per ben 250mila o non c ’ erano candidati oppure mancava una adeguata preparazione . In un recente convegno , il ministro del lavoro Marina Calderone ha affermato che “ nel trimestre gennaio-marzo 2024 abbiamo una previsione di una richiesta di lavoratori pari a 1,4 milioni di persone : però nel contempo abbiamo tanti giovani che non studiano , non si formano e non cercano lavoro ”. Per l ’ Italia , che tradizionalmente registrava tassi di disoccupazione sempre più alti rispetto ad altri Paesi europei , è una situazione inedita . Oggi il lavoro non manca , invece mancano i lavoratori o le necessarie competenze . Lo scorso gennaio le imprese avevano programmato oltre 500.000 assunzioni ( 4mila in più del gennaio 2023 ), soprattutto nei settori dei servizi alle persone e del commercio , rispettivamente con 70 e 68mila offerte di lavoro . Tra gennaio e marzo il fabbisogno salirà a 1.376.120 lavoratori : 446.750 nell ’ industria ( compresi i 150.780 delle costruzioni ) e 929.370 nei servizi , dei quali 191.620 per il commercio , 195.140 nel turismo , 370.820 nel campo dei servizi alle imprese e 171.790 in quello dei servizi alla persona . Le figure professionali particolarmente difficili da reperire sul mercato sono molte : gli specialisti nelle scienze della vita ( è difficile reperire il 91,4 % di farmacisti , biologi eccetera ), gli operai addetti a macchinari dell ’ industria tessile e delle confezioni ( 72,8 %), fonditori , saldatori , montatori di carpenteria metallica ( 72,6 %), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni ( 71,8 %) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi ( 70,6 %). Nella graduatoria delle figure introvabili le professioni tecniche si assestano al 57 %, gli operai specializzati al 64,9 % ed i conduttori di impianti , di macchinari fissi e mobili e di mezzi al 55,8 %. Difficile trovare ( 62,7 %) anche i dirigenti , anche se i numeri sono ridotti ( 1.450 in tutto ). Molto più facile invece trovare personale non qualificato ( di difficile reperimento “ solo ” il 35,1 % delle 70.540 nuove entrate previste ) al pari degli impiegati ( 30,6 %). È di scarsa consolazione sapere che se le imprese italiane hanno queste difficoltà , all ’ estero è anche peggio : secondo l ’ ultimo report di Manpower , leader mondiale nel campo della ricerca e selezione di personale , la carenza di talenti a livello globale è pari al 75 %, con l ’ Italia perfettamente nella media , mentre la Spagna è al 78 %, la Francia all ’ 80 %, la Germania all ’ 82 % e il Giappone in cima alla classifica con l ’ 85 %.
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