Attualità
Vetro piano e sostenibilità
a una separazione ben definita , ostacolano l ’ incremento del riciclo a ciclo chiuso . Ciononostante , i fabbricanti si impegnano a promuovere l ’ impiego di quantità maggiori di rottami di vetro , dal momento che in sede di produzione ciò consente un risparmio energetico significativo . Sempre più spesso viene presa in considerazione anche la strategia del riutilizzo . Oggi , infatti , è disponibile per la prima volta una tecnologia per il disassemblaggio del vetro destinato al recupero . Vi sono inoltre soluzioni digitali in grado di garantire la tracciabilità dei prodotti , prerequisito fondamentale per un riutilizzo corretto . I produttori di vetro float si trovano inoltre a dovere affrontare la sfida di garantire l ’ approvvigionamento energetico dei propri impianti a fronte dell ’ attuale situazione di crisi . L ’ interruzione totale dei flussi di rifornimento del
UNA POSSIBILE TRANSIZIONE DAL GAS NATURALE ALL ’ IDROGENO , PER ALIMENTARE I FORNI DI FUSIONE , NON RAPPRESENTA UN ’ IDEA BANALE
gas all ’ industria del vetro non rappresenta un ’ opzione praticabile , anzi un provvedimento del genere comporterebbe non soltanto un calo della produzione ma anche danni irreversibili agli impianti , la cui ricostruzione richiederebbe mesi o anni . In questo momento l ’ industria del vetro necessita pertanto , per evitare potenziali danni , di una quantità minima di gas non inferiore al 70 % circa a seconda dell ’ impianto e del volume alimentato in condizioni normali . Il vetro viene fabbricato , mediante un particolare processo termico , in grandi forni di fusione . Questi forni sono alimentati principalmente a gas naturale in modo tale da raggiungere i 1.650 ° C necessari a fondere la materia prima ( ad esempio vetro riciclato , sabbia e carbonati ) e ottenere un nuovo materiale , il vetro . Qualora questo processo termico si dovesse interrompere per più di un paio d ’ ore la temperatura si abbasserebbe , il vetro fuso si solidificherebbe e il forno riporterebbe danni irreversibili . I forni di fusione sono costruiti con materiali refrattari e rimangono in funzione senza alcuna interruzione per 10-20 anni . Un impianto per la produzione del vetro , in condizioni normali , resta costantemente attivo per un periodo di tempo che può raggiungere i 20 anni . Il fuoco che riscalda i bacini di fusione non può essere spento , poiché ciò provocherebbe il completo collasso dei materiali refrattari in seguito alla repentina contrazione termica , il che si tradur-
40 Aprile-Maggio | 2023