continua che contribuisce a migliorare il comfort interno dell’ edificio, riducendo le superfici sottoposte a surriscaldamento. Una seconda pelle, capace di filtrare anche la luce più intensa proveniente da sud-ovest e da sud-est e di creare un ambiente di lavoro interno confortevole durante le ore più calde della giornata. La geometria plissettata si ispira agli ingranaggi dell’ azienda, mentre la maglia di alluminio ai trucioli prodotti quotidianamente come sottoprodotto della catena di approvvigionamento dell’ azienda. Il progetto è impostato anche sulla flessibilità interna in base alle possibili esigenze future dell’ a- zienda, per cui gli spazi sono aperti senza colonne in virtù della struttura e della facciata a esoscheletro. La disposizione inoltre è organizzata in reparti distribuiti su vari livelli per un’ interazione favorevole con il pubblico e in sinergia con gli edifici circostanti. Progettata come NZEB( Nearly Zero Energy Building) la nuova sede Bonfiglioli presenta soluzioni innovative come pompe di calore geotermiche e soffitti radianti, oltre a un parco fotovoltaico da 3 GWp montato non solo sui tetti dei nuovi stabilimenti esistenti, ma anche sulle tettoie del parcheggio. Oltre al contenimento dei consumi, è stato tenuto conto a livello progettuale della qualità degli spazi di lavoro: al terzo piano, la passerella sospesa al centro della corte per collegare l’ area tecnica con quella della comunicazione; le due scultoree scale elicoidali in acciaio fra l’ ingresso con l’ auditorium e gli open space; gli uffici amministrativi a quelli direzionali. Nondimeno è stato tenuto conto del benessere dei dipendenti con la realizzazione di spazi verdi e terrazze orientate a sud come luoghi di relax e di scambio di idee.
LA STRUTTURA PORTANTE L’ esoscheletro d’ acciaio che si sviluppa su otto piani sostiene l’ edificio perimetralmente e ne costituisce l’ involucro di facciata rendendo flessibili( senza colonne) gli spazi interni. La struttura, ad eccezione dei due nuclei centrali di distribuzione verticale in calcestruzzo, è stata progettata e realizzata da Pichler Project con tecnologia stratificata a secco e poi montata solo con l’ ausilio di gru e cestelli mobili. 930 tonnellate di acciaio( 7 piani per gli uffici più un piano per i locali tecnici) sorrette dalle zanche perimetrali dell’ esoscheletro in profili ad H irrigiditi da fazzoletti, che evitano controventi a vista in facciata. Alle strutture verticali sono collegate, tramite connessioni bullonate, le travi principali ad H di diverse sezioni in funzione dei carichi permanenti differenti richiesti sui vari piani che reggono i solai in lamiera grecata. A completamento i grigliati d’ ispezione della doppia pelle
IL PROGETTO
PROGETTO: Peter Pichler Architecture INGEGNERIA STRUTTURE E IMPIANTISTICA: ARUP DIREZIONE LAVORI: Studio Taddia GENERAL CONTRACTOR: Ing. Ferrari, Pichler Projects SICUREZZA: ing. Luca Lenzi PROGETTO ANTINCENDIO: ICS Ingegneria ACUSTICA: Solarraum PROJECT MANAGEMENT BONFIGLIOLI: Federico Mazzanti, Chiara Persi, Vincenzo Lamanna REALIZZAZIONE STRUTTURE METALLICHE E FACCIATE: Pichler Projects SISTEMA PER FACCIATE E FINESTRE IN ALLUMINIO: FWS 60 e FWS 60 SG custom, AWS 114 SG. SI a sporgere, AWS 75 BS apribili ad anta e ribalta, Schüco VETRI: Saint-Gobain
metallica a sud, la copertura principale, realizzata con travi a doppio T, le scale elicoidali e la passerella sospesa tra le due ali dell’ edificio,“ un connettivo” composto da travi principali inferiori e superiori irrigidite da portali realizzati con profili scatolari.
RETICOLO DI FACCIATA IBRIDO Un cantiere complesso per la ricerca e lo sviluppo tecnico sui componenti speciali fuori standard, ma anche per il notevole monte ore di progettazione-laboratorio e per la creazione di sei nuovi codici. Il reticolo di facciata si presenta come un ibrido tra un sistema in alluminio a montanti e traversi e un sistema a cellule. I moduli sono composti da un’ unica vetrata di grandi dimensioni, a tutta altezza, senza la fascia marcapiano delimitata dal pannello spandrel. I montanti risultano in tutto simili a quelli di una facciata tradizionale, mentre i traversi sono sdoppiati come in una facciata a cellule per assorbire le deformazioni verticali della struttura senza trasmetterle alle parti vetrate. In ogni specchiatura, inoltre, è presente un sottomodulo con serramento apribile. Un sistema che ha richiesto un doppio ancoraggio dei pannelli vetrati al reticolo lungo i montanti laterali delle singole campate( con pressore e copertina celati all’ esterno dal rivestimento in mesh dell’ esoscheletro) e ai montanti centrali a vista tramite una soluzione“ a farfalla” all’ interno della vetrocamera nascosta nella sigillatura dei giunti. Il particolare sistema di montanti e traversi“ sdoppiati”( 60x175 mm max), realizzato a quattro mani su disegno da Pichler Project e dal Custom Engineering di Schüco Italia, presenta la stessa finitura cromatica della struttura portante e
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