Rivista Cultura Oltre- Maggio 2018 - 5° numero rivista-cultura-oltre MAGGIO 2018 | Page 4
nel recente saggio di Stefano Petrucciani per i tipi di Carocci “Una storia del marxismo”, dove lo
storico evidenzia la drammatica consapevolezza che la crescita si attua attraverso un risparmio del
lavoro, non espandendo la manodopera, ma utilizzando in maniera massiccia le macchine, con la
conseguenza di un allargamento del divario esistente tra le fasce più basse dei livelli di reddito e
quelle più alte. Con il problema, aggiungo, che oggi la crisi è diventata globale estendendosi in ogni
angolo del mondo attraverso una mondializzazione della produzione e del mercato. Marx, mi chiedo,
aveva profetizzato anche questo o, nella sua lungimirante visione storica, aveva intuito e previsto il
meccanismo di base che regola la convivenza civile? Resta il fatto, tuttavia, che grazie a Marx si sono
avute fondamentali conquiste, grazie al suo pensiero politico sono nati i partiti socialisti moderni,
grazie al suo intuito abbiamo ottenuto dei diritti che sono a garanzia della dignità della persona, anche
se nella società contemporanea, purtroppo, sono ancora diffusi sfruttamento e alienazione. Per
affrontare i problemi del nostro tempo, per porre un freno all’individualismo crescente e dominante,
si rende allora necessario e auspicabile l’avvento di un nuovo Marx o sarebbe sufficiente tornare a
leggerlo, possibilmente studiarlo e interpretarlo correttamente?
Occorre, forse, ripensare alla lezione di Marx tenendo conto anche delle esperienze vissute nei luoghi
dove si è cercato di attuare tale lezione, fraintendendone il significato sostanziale, e riproporla nella
sua essenza liberandola, possibilmente, da derive dottrinarie e strumentalizzazioni personalistiche.
M. R. Teni
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