Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 | Page 8
“POESIE” DI R OBERTO L UZI
Intensa e pur breve, la poesia epigrammatica di Roberto Luzi diventa incisiva e fol-
gora in un istantaneo flusso di pensiero che medita e si innalza. Tra i generi letterari
della poesia l’epigramma, insieme all’epica, è quello che può vantare la storia più
lunga (quasi tremila anni!) e che ha avuto notevole fortuna in molte epoche. Il
poeta, avendo a disposizione pochi versi, deve esprimere ciò che ha da dire in modo
veloce e nitido, deve mirare, cioè, a colpire il lettore con poche frasi. La brevità, come
sua conseguenza, ha portato spesso gli autori di epigrammi, già nell’antichità, a
concentrare il loro pensiero in modo sempre più asciutto, fino ad arrivare a vere e
proprie sentenze lapidarie, argute e fulminanti. I Latini dicevano appunto che l’epi-
gramma doveva avere “un fulmine alla fine”. L’ultimo o gli ultimi due versi di un
epigramma, che in genere tende a non superare i sei versi, sono insomma la parte
più incisiva e significativa del componimento, nonché la più curata dall’autore. In
questo genere si innestano le due poesie presentate da Luzi caratterizzate non solo
dalla brevità ma anche da un’icasticità personale e particolarmente efficace.
[M.R.Teni]
In questa notte di risurrezione
ho trovato l’ immortalita’
di un pensiero.
Mi aggrapperò alla candida
purezza di un sogno
a cui non appartengo.
Roberto Luzi
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