Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 | Page 6
“CONSIGLI PER LETTURA” – AGOSTO 2019 –
A CURA DI M ARIANTONIETTA V ALZANO
Luciano De Crescenzo e Andrea Camilleri
Elena, Elena amore mio – Luciano de Crescenzo
Parlare di due scrittori come loro è sempre riduttivo. In
realtà sono le loro opere che parlano, descrivono, spiegano
e ci portano lontano o vicino a seconda del momento sto-
rico che si vive. Io mi voglio limitare alle emozioni e al
bisogno a cui entrambi hanno sopperito con la loro pre-
senza nella mia quotidianità, attraverso storie e saggi, che
mi hanno aiutato e formato nel mio cammino.Era l’estate
del ‘93, caldo asciutto e assolato sulle spiagge e in mezzo
al mare onde lievi cullavano le piccole barchette a Porto
Cesareo, quando ancora non era meta di turisti in cerca di
paradiso.
Nel paese, la sera si passeggiava e c’erano bancarelle di vario tipo sulla riviera di po-
nente, tra frotte di famiglie con passeggini e signori che gustavano uno spumone, c’ero
anche io con in mano da una parte un rustico e dall’altra un calzone fritto ad arte come
solo i salentini sanno fare…persa nel sapore unico e nelle risate con i miei amici con i
quali trascorrevo luglio e agosto, condividendone istanti di vita irripetibili.
D’un tratto mentre parlavo del mio primo anno scolastico come maestra elementare
(all’epoca vi era ancora la scuola elementare), il mio sguardo fu rapito da un volumetto
piccolo con una copertina rossa, un pochino consumata dalle dita avide di parole, su cui
vi era una effigie di donna bella e di chiara origine greca, ammiccante verso un uomo
distinto barbuto e con lo sguardo alquanto furbo.
Nella mia testa passava la frase –Mo’ chi so sti due????- che come un loop mi aveva
completamente estraniato non solo dalla conversazione ma cosa ben più grave, dal boc-
cone succulento di rustico che artigliavo saldamente con la destra.
Mi avvicinai e dopo aver trovato un equilibrio precario con la sinistra, che stringeva
miracolosamente senza far cadere entrambe le delizie culinarie, iniziai a sfogliare il li-
bro, ricordando che me ne aveva già parlato una mia amica dicendomi che era una delle
poche letture che aveva divorato in breve tempo. Sinceramente non rammento con quale
acrobazia riuscii a tirare fuori il portafogli e pagare il mio libro usato, ricordo le famose
2000 lire che caddero nel cumulo della conoscenza spiaggiata sulla panca e la fragorosa
risata del venditore che mi disse -Signorina potevi finire di mangiare tanto io qui fino
alle due sto…- …ma io non volevo aspettare … ero vorace di sapere l’altra versione
dell’Iliade, quella dal punto di vista dalla sua causa, che solo un bravissimo e coltissimo
narratore come De Crescenzo sapeva far digerire anche a me, che non tolleravo tanto
Omero all’epoca.
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