Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 | Page 16
Non a caso uso il termine dignità: oggi vi è un vilipendio generale e diffuso a questo
valore da non permettere di avere una vita degna di essere vissuta.
In questo mio percorso di vita ho visto infermieri e medici correre da un paziente all’al-
tro, sostenendo doppi turni e, nel caso del policlinico Umberto I, lavorare con apparec-
chiature nuove in strutture vecchie, combattendo contro i soliti inesorabili tagli di cui
tanto si sono fregiati i governi di questa povera Italia ricca di competenze che nel resto
del mondo sognano.
In ultima analisi non posso non menzionare i medici di base, che io continuo a chiamare
di famiglia perché sono proprio di … famiglia; ne conoscono le debolezze e le fragilità,
ne curano i membri fino a quando non possono fare altro che condividerne la perdita.
Sono loro la prima linea, coloro che individuano problemi e propongono rimedi, coloro
ai quali quotidianamente viene richiesto di essere anche psicologi e assistenti sociali sul
campo di un momento storico costernato e affranto di crisi dove lo stress genera malattia
e morte, dove la solitudine dei caregivers è lenita solo dalla loro …comprensione e pre-
senza.
Ecco, io credo che in un Paese che si possa definire civile, soprattutto nello sbandierato
e ipertecnologico Terzo Millennio, la cura delle persone debba essere messa al primo
posto unitamente all’Istruzione e al lavoro dignitoso, perché è il ben – essere che fonda
la prosperità e la pace, o pacificazione, di un popolo. Sono convinta che gli sprechi non
sono perpetrati da medici e infermieri che ogni giorno vivono la malattia che devasta
l’essere umano, malattia contro cui hanno scelto di combattere in diversi modi e ambiti
ma con lo stesso identico proposito: salvaguardare la vita. Io purtroppo penso che se in
un ospedale il pomeriggio non si può avere la presenza dell’unico medico preposto ad
effettuare una tromboctomia urgente, perché giustamente non può lavorare 24 ore di
fila, non è da imputare al personale ma a chi nella sua profonda malevole lungimiranza
ha decurtato il Capitale Umano di cui siamo ricchi per fini di risparmio, pseudo-rispar-
mio che non è in assoluto nell’interesse delle persone e non va nelle tasche dei cittadini.
A pensarci bene io non so dove vada in realtà.
Mariantonietta Valzano
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