Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 Rivista Cultura Oltre - 8° numero - Agosto 2019 | Page 12

che lui. Jean Baudrillard, in “Cool memories II 1990”, dirà. “Il solo crimine per- fetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell’omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vit- tima”. L’italiano C. Michelstaedter, di famiglia italiana ebrea, compì gli studi dapprima a Vienna, e poi a Firenze dove fu il filosofo della persuasione. Appare facilmente a prima vista negli scritti di Michelstaedter una concezione pessimistica d’impronta schopenhaueriana, secondo la quale la vita è destinata a perpetua delusione, perché la nostra volontà rivolta a un altro da sé è sempre protesa verso un termine futuro, il quale perciò sempre fugge dinanzi a noi che lo inseguiamo, così che la vita non può giungere al possesso di sé, alla gioiosa consapevolezza di un libero assoluto valore. Credeva che l’uomo ha biso- gno di dare un significato ragionevole al suo vivere e non si contenta di ridursi all’impulso istintivo; nasce così la retorica delle ragioni illusorie, che danno par- venza di convinzione al nostro procedere ( Kallopismata orphnes). Secondo Eugenio Garin, la riflessione di Michel- staedter é tutta sul rapporto dialettico fra la fuga nel tempo da ogni impegno «reale» e la «consi- stenza» in un atto decisivo capace di fondare, contro l’illusorietà di una vita condizionata da un bisogno senza fine.L’ultimo periodo della vita di Michelstaedter é una concentratissima preparazione all’azione. Sino da allora il suo tra- vaglio era stato la ricerca di che cosa di debba volere Scriveva: «io ho qualche cosa da fare a questo mondo, so quello che voglio fare» (Lettera alla madre 10 sett.1910 in Letteratura). Egli lavorava ad essere luce a sé e agli altri, spen- dendo intransigentemente la propria vita, fino a vivere “la bella morte”. Questa morte non é il suicidio: contro l’assurdità del suicidio Michelstaedter si é pronunziato più volte chiaramente. Sicuramente il suo suicidio fu causato certamente da un momento di grave depressione. Morì suicida subito dopo la tesi di laurea il 17ottobre 1910. 11