Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 | Page 9
“NICCOLÒ MACHIAVELLI E NICOLA CABÀSILA
IL POTERE TRA REALISMO «CINICO» E REALISMO «POETICO»”
DI APOSTOLOS APOSTOLOU
Vs
“Tutti gli stati, tutti i domini che hanno avuto e hanno imperio so-
pra li uomini, sono stati e sono o repubbliche o principati.” Con que-
ste parole apre il Principe di Machiavelli (1469-1527). Ai principati
nuovi è dedicata la maggior parte del libro “Discorsi” di Machiavelli.
Distingue quattro specie secondo il diverso modo con cui il potere
viene conquistato: I) per virtù; II) per fortuna; III) per violenza; IV)
col consenso dei cittadini. Queste quattro specie si dispongono in
coppie antitetiche; virtù – fortuna, forza – consenso.
Machiavelli è considerato il primo grande teorico della politica mo-
derna e dello Stato uscito dal medioevo. La virtù politica comprende
anche l’astuzia e l’uso della violenza, purché essa sia “ben usata” per
costituire o difendere uno Stato ben ordinato. Il principe deve agire
da “volpe e leone”, cioè deve essere astuto e deciso, ingannatore e vio-
lento. Macchiavelli sostiene che per salvare lo Stato il principe deve
essere disposto anche a “operare contro la fede, la carità, l’umanità e
la religione”, poiché se riuscirà, con tali mezzi, a conseguire
quell’obiettivo, allora tutti lo loderanno e lo considereranno “vir-
tuoso”. Nel capitolo XV del Principe troviamo, la prospettiva machia-
velliana: ” sento l’intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è
parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa, che
all’immaginazione di essa. E molti si sono immaginati repubbliche e
principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero; perché
elli è tanto discosto da come si vive a come si doverrebbe vivere, che
colui che lascia quello che si fa per quello che si doverrebbe fare, impara
più tosto la ruina che la perservazione sua: perché uno uomo che voglia
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