Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 | Page 12
(διάκονος). L’imperatore secondo Nicola Cabasila non è sanctissimus,
non è beatissimus, non è invectus – invictissimus, né indulgentissi-
mus, nè maximus né nobilissimus, nè divus, ma servitore
(διάκονος). E il potere prima di tutto è ginnastica dell’anima, è pre-
parazione, impazienza, prontezza creativa. Nicola Cabasila inverte
l’opinione di Aristotele, quando Aristotele sosteneva che l’uomo è ani-
male sociale. Nicola Cabasila dirà che l’uomo è «animale chiamato a
diventato Dio», animale per diventare Dio (ζώον θεούμενον). Nicola
Cabasila viene da una cultura tradizione filosofica greca dai presocra-
tici fino al XVI secolo d.C., e possiamo dire che la problematica onto-
logica resta sottratta alle visioni individuo centrantiche, insiste sulla
verifica comunionale delle proposizioni ermeneutiche, la verifica co-
munionale della conoscenza. La filosofia è: “È vero quel che è condi-
viso. Ciò che è del tutto proprio è menzognero. La coincidenza
dell’esperienza di tutti in una determinata formulazione espressiva
rende vera la formulazione e garantisce la rettitudine della cono-
scenza che la comprensione della formulazione trasmette”. Qui si
trova il centro della filosofia di Nicola Cabasila. E l’essenza è la verifica
comunionale della conoscenza? La verifica comunionale secondo la
filosofia greca, e secondo la filosofia di Nicola Cabasila, collega il
modo di conoscere con un modo di esistere. Collega la verità con la
democrazia e con la chiesa, perche democrazia e chiesa, secondo la
cultura greca antica e medioevale è l’esercizio comune delle relazioni
di comunione della vita. Nessuna autorità e nessuna rivelazione co-
strittiva garantisce secondo ragione la verità. Cosi la verità si rag-
giunge soltanto con l’esercizio delle relazioni secondo ragione. La de-
mocrazia è il modo con cui partecipiamo alla comunione delle con-
statazioni esperienziali, il modo nel quale ciascuno può verificare la
conoscenza della realtà. E possiamo anche dire che la democrazia è il
modo in cui l’esistenza si realizza e si manifesta. Questo pensiero lo
troviamo anche nella filosofia di Gregorio di Nazianzo, di Zosimo, di
Eunapio, di I. Damasscino e di Niceforo Foca, dove la conoscenza non
si esaurisce nella semantica delle definizioni, perché essa è esperienza
di relazione.
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