Rivista Cultura Oltre 7^ e 8^ numero - LUGLIO - AGOSTO 2018 rivista-cultura-oltre LUGLIO AGOSTO 2018 | Page 3
Editoriale: “Il mare di tutti”
di Maria Rosaria Teni
La calura estiva incombe impietosamente e rende ogni attività, anche la
più lieve e banale, difficoltosa e pesante. Nei pomeriggi silenziosi e carichi
di afa, il pensiero si assopisce alla ricerca di una fresca carezza di sapore
marino. Viene da pensare alle immagini idilliache di un mare cristallino
che blandisce gli affanni e le sofferenze da caldo simil tropicale e a spiagge
e coste, paradisi reali e non solo sognati. Il mare, una presenza nella vita
degli uomini che da sempre ha rappresentato salvezza, sopravvivenza,
(allarghiamoci inserendo anche un po’ di sano relax) e soprattutto serenità
di visioni e di atmosfere ineffabili. Il mare, proprietà di ogni essere vivente,
nato con la nascita dell’universo e compagno di tanti episodi storici di
importanza epocale. Il mare, che per molti ha significato libertà, evasione,
ali spiegate verso un orizzonte ampio e rassicurante, ebbene oggi è una
trappola, una prigione nel cui fondo giacciono corpi senza vita, animi
senza futuro, speranze naufragate tra sordidi rancori ideologici e
spregevoli idiozie inaccettabili. Una navigazione che diventa un’avventura
ai limiti dell’umano e assume i contorni di un’iperbolica parabola di morte.
Inaccettabile ammirare la distesa marina apparentemente paradisiaca e
considerare che, come uno scrigno, si porti all’interno cadaveri senza nome
e senza identità, vittime di una fuga senza alternativa, schiacciate dal peso
di catene ben più pesanti di quelle di ferro, perché invisibili ma incisive:
le catene dell’indifferenza, dell’odio, dell’arroganza di una supposta
superiorità che nella realtà è solo una chimerica affermazione di un Io che
non ha ragione di esistere. Sono sconcertata e insieme delusa; il mio mare,
il nostro mare, il mare di tutti, luogo di incontro e di culture che sin
dall’antichità si incrociavano nei vari perigliosi attraversamenti, è oggi
ricettacolo di morte, meta fallace di cambiamenti che non avverranno mai,
di pace che non si attuerà mai se non si abbandoneranno le logiche di un
freddo e calcolato cinismo economico e burocratico, giungendo a
riconoscere che siamo nati tutti da uno stesso ventre e dovre(m)mo tutti,
inevitabilmente, rinchiuderci in uno stesso cunicolo di terra, di polvere, di
eterno.
Maria Rosaria Teni
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