RIVISTA CULTURA OLTRE - 3^ numero - MARZO 2019 RIVISTA CULTURA OLTRE - 3^ numero - MARZO 2019 | Page 7
Leonardo Sinisgalli, poeta (Montemurro 1908 – Roma 1981). Laureato
in ingegneria, lavorò per la grande industria (Olivetti, Pirelli, ecc.); fondò
e diresse, fino al 1958, la rivista Civiltà delle macchine (1953–79) e una
rivista di design, La botte e il violino (1964–66). La sua lirica, che si
riconnette alle esperienze e al gusto dell’ermetismo (tra le molte raccolte:
Poesie, 1938; Campi Elisi, 1939; Vidi le Muse, 1943; La vigna vecchia,
1952; L’età della luna, 1962; Il passero e il lebbroso, 1970; Mosche in
bottiglia, 1975; Dimenticatoio, 1978), appare modulata su due toni pre-
valenti: uno epigrammatico, che traspone in un denso analogismo ogni
motivo autobiografico; l’altro elegiaco, che riammette quell’autobiogra-
fia come trama di ricordi, sogni e rimpianti dell’infanzia perduta, con
cadenze narrativo-prosaiche. Tono, questo, che nelle prose di Fiori pari
fiori dispari (1945) e Belliboschi (1949), poi riunite in Prose di memoria
e d’invenzione (1964), ha trovato soluzioni di singolare freschezza. S. ha
approfondito costantemente la sua esperienza di prosatore (I martedì co-
lorati, 1967; Il tempietto, 1971), legata in particolar modo a temi e ragio-
namenti fondamentalmente scientifici dai quali traggono alimento altri
felici volumi (dal giovanile Quaderno di geometria, 1936 a Furor mathe-
maticus del 1950, ristampato nel 1967 con altri scritti, a Calcoli e fando-
nie del 1970).
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