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“Il mondo poetico di Fabio Strinati”
Sono oltremodo soddisfatta quando ricevo testi poetici del valore di quelli che sto
presentarvi in seno alla rubrica poetica “LA TUA POESIA”. Conoscere il “mondo
poetico” di Fabio Strinati mi ha regalato una ventata di speranza, perché ho compreso
che si può ancora vivere con la poesia e nella poesia. Domani, 21 marzo, ricorre la
Giornata della Poesia e, a tal proposito mi sembra quanto mai appropriato presentare
l’opera di Fabio Strinati, pervenuta alla nostra redazione accompagnata da uno spartito
di musica visiva contemporanea, a dimostrazione ulteriore di un coinvolgimento di
arte, musica e poesia nella produzione letteraria del nostro giovane autore marchigiano.
La sua poesia nasce spontanea, con venature musicali che diventano quasi melodia e
accompagnano i moti dell’animo che vibra al pari delle sonorità emesse dagli strumenti
di un’orchestra. In sottofondo, un continuo fluire di sensazioni che lo conducono ad
un’inesauribile ricerca interiore volta a carpire il senso dell’esistenza e a coglierne gli
aspetti più elegiaci. Ecco allora che immagini visive colgono lo scorrere del tempo,
l’inevitabile cambiamento delle stagioni, la vita che muta e che Strinati è pronto a
cogliere, con la purezza di chi si nutre di emozioni e che lo porta a comporre: “…Sento
sfuggire la vita, come dal didentro/ sento scandire al cuore i suoi battiti/ e sempre un
più flebile metronomo/ assopirsi nella goccia dell’istante.”
In questi versi si affida al ritmo, all’essenzialità delle parole che danzano sulla pagina
rivestita di suoni, di vibrazioni, di intrecci di stati d’animo e sprigionano una melodia
fluida e appassionata, sulle corde delle emozioni. Il grande amore per la musica
conferisce una connotazione sofisticata e raffinata ai versi e avvolge, nel contempo,
parole palpitanti e di grande valenza simbolica. Un poeta che canta e incanta con
l’abilità di riuscire a disvelare aspetti della vita e a sublimarli con grazia stilistica e
compositiva. [M.R.Teni]
NEVICANO ORE, PIOVONO MINUTI
“….adesso è già marzo coi colori nuovi, fresca
la vita che dentro ci rimbalza e balla,
anima di cuor
e, assolato per i campi in festa….”
Giorni corti
come fraseggi d’anime
è dicembre quel mese finale
che non lascia filtrare
attesa né luce sopra il davanzale
di una stanza vuota e spartana.
Passano soler ti le locomotive.
Il fumo sale in cielo. Una nuvola
si scioglie al vento,
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