“ Filosofi poeti e gatti?” di Apostolos Apostolou
“ Filosofi poeti e gatti?” di Apostolos Apostolou
Pieter Paul Rubens, Annunciazione( 1628 circa), particolare, Anversa, Rubenshuis
Una breve riflessione o problematica sulla libertà – Quando filosofi e poeti cercano il fascino e la vertigine della libertà. « Ho studiato molti filosofi e molti gatti: la saggezza dei gatti è infinitamente superiore.» Hippolyte Taine
Perché i filosofi parlano di fascino, e di mistero, dei gatti? Jean-Jacques Rousseau diceva:“ Gli artisti, i ribelli e gli introversi preferiscono i gatti; i soldati, gli estroversi e gli autoritari preferiscono i cani”. Ogni uomo ha le sue uniche e dissimili rappresentazioni sensoriali, così organizza una comprensione intuitiva della simbolica del linguaggio. Il“ dialogo” con un animale non richiede il rispetto di regole sociali ed è tutto basato su spontaneità e naturalezza, a volte assenti nei rapporti tra esseri umani. Inoltre, sono assenti le tensioni provocate dalla competizione perché l’ animale non giudica e rende inutile l’ instaurarsi di meccanismi psicologici ostili.
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