Rivista CULTURA OLTRE 12^ numero - DICEMBRE 2018 rivista-cultura-oltre 12^ numero -DICEMBRE 2018 | Page 23
A questo proposito mi è
gradito parlare con i nostri
lettori
del
Premio
letterario “Vitulivaria” –
memorial Gerardo Teni e
raccontarne la storia è
un’occasione
sempre
molto piacevole perché mi
offre il modo di descrivere
come, nel corso degli anni
e delle varie edizioni,
effettivamente
questo
Premio abbia sempre accresciuto il suo valore e la sua specificità, attestandosi con
vivezza nel panorama poetico e mettendo in evidenza “penne” di grande talento e
passione nonché di sorprendente creatività. Il rapporto che si è man mano creato
con i poeti e gli scrittori che hanno partecipato nelle quattro edizioni precedenti
del Premio è stato straordinario e molti di essi continuano a seguire il percorso di
Vitulivaria, inviando le loro opere e instaurando una rete di scambio culturale
veramente entusiasmante. Considerato tutto questo e anche il numero crescente di
partecipanti, provenienti da ogni parte della penisola, si è ritenuto dunque di voler
proseguire nell’organizzazione di un’altra edizione di “Vitulivaria”, la quinta,
malgrado gli inevitabili sforzi e le consuete contratture burocratiche. Nelle
edizioni precedenti si è voluto sottolineare lo straordinario legame del Premio con
il territorio, implicito nel latinismo del titolo “Vitulivaria”, inserendo delle sezioni
a tema che avessero la funzione di rimarcare le peculiarità di una terra da sempre
aperta allo scambio di culture diverse, ma presto la tematica si è allargata,
prendendo in considerazione aspetti più prettamente personali e intimistici come
la riflessione sul tempo, insieme filosofica ed introspettiva, o anche la funzione
rilevante della musica con il tema : “La musica nel cuore” che tanti poeti ha
sollecitato. Oggi, nella quinta edizione, il tema è invece affidato ad una mirabile
citazione, di universale bellezza “L’amor che move il sole e l’altre
stelle.” (Paradiso XXXIII, v. 145 Dante Alighieri), che rappresenta il culmine
dell’esperienza trascendente di Dante e il vertice della sua poesia con la
celebrazione della visione finale del creatore dell’universo. In questa scelta
tematica, l’amore, quell’amore che è principio e anima dell’universo, quell’amore
che muove il sole e le stelle, si eleva al di sopra di tutto per magnificare il senso
della vita che, dopo l’estrema visione, si glorifica dell’appartenenza dell’essere
umano, di ogni essere, al ritmo dell’universo. L’amore, dunque, in questa sede
specifica del Premio, è visto in tutte le innumerevoli sfaccettature in cui si
manifesta nella vita dell’uomo, dal senso della nascita, all’amicizia, all’affettività,
al matrimonio, alla paternità e maternità e non ultimo al senso della natura. Non
è facile parlare d’amore: banalità, contraddizioni, luoghi comuni, fraintendimenti
sono trappole che spingono ad una mistificazione del concetto d’amore, che
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