Rivista Cultura Oltre 10° numero - Ottobre 2019 Rrivista Cultura Oltre - 10° numero- Ottobre 2019 | Page 17

E LISABETH G ASKELL E LA LETTERATURA DEL PERIODO “V ITTORIANO ” M ARIA R OSARIA T ENI Elisabeth Gaskell Inoltrarsi nella trattazione della storia di genere è tuttora un fatto assai complesso proprio per la contraddittoria ten- denza che, da un lato porta alla liberalizzazione progres- siva del ruolo della donna ma, dall’altro, continua a man- tenere ben radicata una tradizione maschilista. Tuttavia, troppo marcata è la presenza della scrittura femminile nel corso dei secoli perché si possa tralasciare e, di conseguenza, è bene rac- contare e rendere note figure di scrittrici, poetesse, artiste che hanno con- tribuito ad arricchire il panorama culturale di tutti i tempi. Una delle prota- goniste della scena letteraria inglese di metà Ottocento, molto conosciuta in Inghilterra, ma ancora scarsamente nota in Italia, dove è stata tradotta solo da poco e quasi sempre da editori di nicchia, è sicuramente Elizabeth Gaskell (1810-1865), autrice di Nord e Sud, (1855), ambientato nel pieno della rivoluzione industriale. Essa è sicuramente una delle interpreti fem- minili più interessanti del periodo “Vittoriano”, capace di dare voce ad un momento estremamente complesso e transitorio di una società moderna di fronte alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche conseguenti alla rivoluzione industriale. L’Epoca Vittoriana della storia moderna ha abbrac- ciato la maggior parte del diciannovesimo secolo, dal 1835 al 1900, ed è stata così denominata in correlazione al lungo regno di uno dei più famosi sovrani del Regno Unito, la regina Vittoria. Durante questo periodo, il po- tere e l’influenza dell’Impero Britannico è stato all’apice, governando più di un quarto della popolazione mondiale. Come conseguenza, il conserva- torismo sociale della Regina Vittoria, il quale includeva restrizioni culturali e legali sulle donne, diventò uno standard culturale attraverso la lingua in- glese e i Paesi Occidentali. Malgrado questo, comunque, la forza politica e sociale delle donne aumentò, nonostante la Regina Vittoria avesse stabilito diverse norme per il ruolo delle donne, rappresentando essa stessa un tipo di femminilità incentrata sulla famiglia e prevalentemente sulla maternità. In virtù di ciò, durante i primi anni dell’Epoca Vittoriana, era previsto che le donne seguissero l’esempio della Regina Vittoria, occupandosi princi- palmente di attività relative alla sfera domestica della casa e della famiglia. I diritti legali delle donne sposate erano simili a quelli dei figli: esse non potevano votare, citare qualcuno in giudizio né possedere alcuna proprietà. Non potevano esercitare una professione, a meno che non fosse quella di insegnante o di domestica, né era loro riconosciuto il diritto di avere propri 16