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D E S T I N A Z I O N I
E V E N T I
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A L L O G G I
I
C O V E R
S T O R Y
P R O M O T I O N
Ventaglio su telaio in osso di tartaruga, brillanti su
argento e lino, pizzo ad ago, punto di Alençon. 1890
La Halle au blé
Alençon, una
città e un pizzo
Volant "aux raisins", lino, pizzo all'ago, punto di alençon,
della seconda metà del XIX secolo
ERA IL 1851 QUANDO IL PIZZO AL “PUNTO DI ALENÇON” VENNE DICHIARATO ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI LONDRA IL RE DEI
PIZZI. MA GIÀ DA SECOLI ERA IL PIZZO DEI RE E DELLE REGINE, NON A CASO PATRIMONIO DELL’UNESCO…
U
NA LUNGA STORIA
Tutto cominciò alla metà del
‘600 quando una merlettaia
di qui, Marthe La Perrière, in-
trodusse ad Alençon una tecnica di lavora-
zione all’ago italiana, il punto di Venezia.
Marthe la perfezionò, per dare vita a un
pizzo o merletto molto raffinato, chiamato
dapprima “punto di Francia” e poi “punto
di Alençon”. Un savoir-faire unico al mondo,
portato avanti da un Atelier Nazionale e ora
inserito dall’Unesco nel Patrimonio culturale
immateriale dell’Umanità.
PIZZI AL MUSEO
Allestito nell’antico collegio dei Gesuiti fin dal
1857,il Museo di Belle Arti e del Pizzo di
Alençon è un museo enciclopedico. Unisce
una galleria di mostre temporanee, uno spazio
di interpretazione sul pizzo e in particolare
quello al punto di Alençon, una pinacoteca
che spazia dai polittici del ‘400 alla cappella
di Saint-Céneri dipinta da Bernard Buffet e
infine una rara collezione di arte e oggetti
khmer. La particolarità del pizzo di Alençon
è che non può essere prodotto a macchina:
tutto viene fatto a mano, con ago e filo, con
un savoir-faire di altissimo livello e un pro-
cedimento che si articola in una decina di
passaggi. Occorrono minimo sette ore di la-
voro per realizzare un centimetro quadrato di
pizzo! Una tecnica che si trasmette dal XVII
secolo è custodita da un Atelier Nazionale ed
è diventata patrimonio dell’Unesco.
Oggi le merlettaie conoscono l’intero pro-
cesso di produzione ma ai tempi del ministro
Colbert - che alla fine del ‘600, creò una
Manifattura Regia per il pizzo - ogni fase
era separata, per mantenere il segreto della
lavorazione. Il museo presenta tutte le fasi
di lavorazione, in confronto anche con altri
pizzi e in rapporto con i cambiamenti politici,
sociali, economici.
UN ATELIER NAZIONALE
E DIMOSTRAZIONI
ESCLUSIVE
Il Museo di Belle Arti collabora con il suo “vi-
cino di casa”, l’Atelier Nazionale del Punto
di Alençon, e anche gli artisti contemporanei
accolti in residenza sono invitati a lavorare in
stretto contatto con l’Atelier. In luglio e agosto
le merlettaie fanno dimostrazioni del proprio
savoir-faire tre volte alla settimana (il resto
dell’anno su prenotazione per gruppi). Ed è
possibile partecipare a corsi di iniziazione,
per continuare la tradizione...
■ www.museedentelle-alencon.fr
Festival e mostre su misura
Il Festival Fil et Dentelle che si svolge ad Alençon il 5, 6, 7 ottobre 2018 ha come prota-
gonista il pizzo. In programma: mostre, laboratori, conferenze, animazioni, concerti.
E dal 10 aprile al 4 novembre Jolies Ornaises, una mostra congiunta del Museo di Belle
Arti e La Maison de la Dentelle di Argentan dedicata a due pizzi all’ago gemelli: il pizzo
di Alençon e quello di Argentan, i due più famosi pizzi del dipartimento dell’Orne. Un
viaggio attraverso il tempo con un centinaio di opere, alcune presentate per la prima
volta, per scoprire due savoir-faire normanni d’eccellenza.
■ www.visitalencon.com
M A G A Z I N E
RENDEZ-VOUS EN FRANCE
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