Quixote Journey Volume 3 | Page 5

Sono una trenta-e-qualcosa-enne un po' nerd, con la passione per i libri, i felini e la cioccolata. Abito con mia madre, tre gatti (un gatto eterno, una quaglia e la mia Bubastis) e un canetopo, più un'occasionale famiglia abusiva di gechi e un paio di ricci che si sono appropriati di parte del giardino.

A livello di carattere risulto una persona introversa ed essenzialmente tranquilla, e nutro grande stima per le serate all'insegna del divano e di un film con qualche amica selezionata, ma sono disposta a diventare attivissima per le cose che mi interessano, come il cosplay, e a stringere amicizia quasi all'istante con chi ha le mie stesse passioni.

L'amore verso la lettura e i manga mi ha portato a frequentare i siti di fanfiction quando ero ancora adolescente. Poi, in un momento di coraggio, ho provato a pubblicare quello che scrivevo e da lì non ho più smesso, fino ad approdare alla realtà degli MM.

DIFETTO: L'ansia. Senza l'effetto benefico dello spritz, oscillo tra il 40% e il 70% di ansia. E sono estremamente introversa.

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Cos’è per te la scrittura? Una terapia? Una valvola di sfogo?

Per quanto sia una risposta banale, la scrittura è parte di me. Scrivo da quando ero piccola (ricordo con grande imbarazzo una storia di ben quattro facciate di quadernino sulle bolle di sapone assassine, scritta quando ero una giovane e innocente novenne, e già lì c'era il bad boy di turno) e, malgrado abbia cominciato a farlo in modo continuativo solo dopo aver scoperto di siti di fanfiction, scriverei comunque, anche se non avessi un computer o un pubblico.

Inventare storie, pensare a delle trame, a dei personaggi o a delle semplici scene mi viene naturale e succede senza che io lo faccia consapevolmente. Certo, poi mettere tutto ciò per iscritto è un'altra cosa e si fa molta più fatica, ma per me risulta la diretta conseguenza di queste storie e fantasie che mi affollano la testa.

Come nasce un romanzo nella tua testa? Sei metodica, con una scaletta rigida e ben precisa, o ti lasci trasportare dalla trama, andando un po’ a braccio?

(Immagino che, per chi mi conosce, sarei pochissimo credibile, se rispondessi che sono metodica e che non è mai, assolutamente successo che magari una novella di pochi capitoli mi si allungasse in un libro, o che un'aspirante dilogia decidesse di sua sponte di diventare una serie di cinque libri più novella)

Mi lascio trasportare. Di norma mi arriva un'idea di trama o di una scena particolare, poi attorno a quella costruisco la storia e arrivano i personaggi, ammesso che non siano stati loro il punto di partenza. Alla prima scena nitida che ho in mente, comincio a scrivere. Spesso ho in mente l'inizio e la fine, mi manca tutta la parte centrale, ma nella scrittura non riesco a essere schematica. Invece scrivo quello su cui sono ispirata e lascio che i personaggi evolvano e la trama si dipani man mano, di capitolo in capitolo, come se anch'io in un certo senso li conoscessi lungo il cammino. Quando non scrivo, penso comunque a loro, così da continuare a sviluppare la storia nella mia mente. Poi, quando arrivo a buon punto, di solito ho in mente le varie scene che devono accadere e allora può essere che per i capitoli finali cominci a tratteggiarne gli avvenimenti. Ma non mi è mai successo di stilare la scaletta di un intero romanzo e dei vari capitoli prima di cominciare a scriverlo; si tratta di un metodo che non fa per me e che temo appiattirebbe la mia ispirazione.

scaletta di un intero romanzo e dei vari capitoli prima di cominciare a scriverlo; si tratta di un metodo che non fa per me e che temo appiattirebbe la mia ispirazione.

Quanto conta secondo te il carattere dell’autore, nel tuo caso autrice, nel rapporto con i lettori.

Per me conta molto. In un'epoca in cui i social hanno un'importanza fondamentale più o meno ovunque, è scontato che un autore venga giudicato anche come persona, oltre che per come scrive, che lo si voglia o meno. Di certo un carattere estroverso aiuta a instaurare un solido rapporto con i lettori, ma il fatto che la maggior parte delle interazioni avvenga online per me può aiutare molto anche chi è timido, come nel mio caso.

Personalmente mi piace instaurare un rapporto con i miei lettori, e in questo mi ha aiutato molto l'esperienza sui siti di fanfiction, dove ho conosciuto persone straordinarie che sono diventate parte integrante della mia vita ormai da anni.

Ciò che per me non deve mai mancare, comunque, è la professionalità. Va bene scherzare e fare amicizia con i propri lettori, si tratta di una cosa che adoro, ma finché si è nel ruolo di autore bisogna mantenere un comportamento idoneo, soprattutto nel modo di porsi e reagire alle critiche.

PREGIO: Sono molto protettiva nei confronti dei miei amici e quando mi affeziono lo faccio con tutta me stessa.

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