Fatevelo dire, è stato un parto difficile perché non solo erano poche fette, ma erano anche tonde e in più si sfilacciavano dappertutto e mentre ero lì a ingegnarmi su come coprire tutto, mi è scappato un mega starnuto ma, avendo io le mani tutte impiastrate, non sono riuscita a coprirmi la bocca… lasciamo perdere sul risultato. Sì è spaventata persino la mia gatta, tanto da buttarsi dietro di me, convinta di aver fatto qualcosa che non andava.
Prima di chiudere il tutto infine, il pastone giallastro andava… come dire, riempito con Asiago a fette, che ovviamente non avevo, quindi in sostituzione ho usato delle sottilette e dei formaggini triangolari.
La ricetta diceva di legare l’impasto così impacchettato (che brutto che è venuto fuori), ma ho lasciato perdere, primo perché avrei dovuto usare del filo da ricamo e poi perché era meglio non sfidare la sorte. Insomma, dopo una cottura in forno leeeenta (aiutatemi a dire lenta, visto che il mio forno perde), il Purarrosto è emerso, abbastanza croccante ma allo stesso tempo tutto filamentoso. Il sapore non è malaccio, ma la patata dolce proprio non ci sta e la coppa neppure. L’unica cosa buona per me era il formaggino filante. Ero così abbattuta che mi sono fatta una Tortazza, la torta in tazza, che però mi ha fatto venire un po’ di mal di pancia, visto che era scaduta da diversi mesi.
Alla prossima!
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