Quixote Journey Volume 3 | Page 11

Davvero mi chiedo perché, spesso, io debba cimentarmi con ricette che vanno al di là della mia comprensione, o meglio, perché mi ostino a volerle modificare quando non ce n’è alcun bisogno. Ma cosa vi devo dire, mi piace complicarmi la vita, evidentemente.

Quindi seguitemi nella mia nuova avventura culinaria, ossia la preparazione del PURARROSTO.

Allora! Sono malata ok? Laringotracheite il responso, quindi non è che potessi proprio uscire per fare la spesa quindi mi sono dovuta arrangiare con quello che avevo in dispensa… più o meno.

La videoricetta, velocissima e senza dosi, si prestava a essere interpretata, cosa che mi riesce abbastanza bene (ovviamente era ironica). Il Purarrosto è una sorta di pasticcio di purè, che può essere riempito come più ci piace.

Il primo problema che mi si è presentato è stato il fatto che… beh, non avevo abbastanza patate gialle, una infatti era americana. Vabbè, pazienza, ho pensato, sempre patate sono, giusto? E invece no, perché le patate americane sono dolci, dolci e ancora dolci e una volta mescolata a quelle classiche (tutte lessate ovviamente) si è formato uno strano pastone dal colore indefinito e dal sapore ancora più vago. Ho abbondato di sale e pepe e prezzemolo, giusto per smorzare un po’ la nota dolce, ma non ha funzionato molto e mi sono dovuta adeguare.

Secondo problema: la ricetta mostrava di avvolgere il pastone in una sorta di armatura di pancetta, sistemata a reticolo intorno all’impasto di patate miste. Ehhhh, io la pancetta non ce l’avevo e l’ho quindi sostituita con la coppa. Sì, lo so che non sono la stessa cosa, ma di fatto non era del sapore che mi preoccupavo, ma della praticità delle fette.

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