Pubblicazioni e documenti Rivolta d'Adda: cenni storici
RIVOLTA D‟ADDA
CENNI STORICI
Il toponimo Rivolta d‟Adda ha la sua origine dalla composizione delle parole
Riva e Alta ( Ripa – alta ) alle quali venne aggiunto, probabilmente agli inizi
del 18OO, il nome del fiume che scorre a destra dell‟abitato.
Nei documenti e sulle carte del Medioevo il borgo è indicato con il termine
“ Ripalta Sicca “ perché potesse essere distinto da quei luoghi che, nella
zona, avevano una simile denominazione.
Nel periodo che precedette la centuriazione romana il territorio risultava
impervio e di difficile transito sia per la presenza di boschi e di paludi sia per
l‟assenza di vie di comunicazione tra i diversi villaggi. Il nostro viene man
mano ad edificarsi su una riva alta ( oggi i metri sul livello del mare sono 102)
del fiume secondo la struttura del “ castrum “ a pianta circolare con
circonvallazioni esterne ed interne, una piazza centrale, un asse est-ovest
( decumano ) e un altro da nord a sud ( cardo ).
Rudimentali imbarcazioni solcavano l‟Adda e, in alcuni punti, i primi abitanti di
Rivolta avevano altresì individuato dei guadi dei che utilizzavano quando il
livello delle acque lo consentiva. Proprio in prossimità di uno di questi
passaggi, nel 1975, tornò alla luce, durante i lavori di ristrutturazione di un
vecchio cascinale, un vaso a trottola dipinto a fasce contenente 115 dramme
galliche, testimonianza della presenza nella zona dei Celti e prova che la
moneta aveva sostituito, almeno in parte, il baratto nei commerci tra i villaggi.
Il primo documento scritto nel quale compare il nome di Rivolta porta la data
del 21 settembre 1090. Si tratta di una donazione fatta da Benedetto,
Giovanni e Pietro, zio e nipoti, di Montanaso di un lotto di terra di quattro
pertiche che “ si trova nel posto che vien detto Valle di Manfredo “ a favore
della “ Chiesa dei Santi Ambrogio e Benedetto, che è edificata nel luogo e nel
fondo di Rivolta. “
Nello stesso periodo i Rivoltani costruivano la basilica di Santa Maria e San
Sigismondo, donata “ con tutti i suoi possessi a papa Urbano II° “ che
probabilmente passò da queste parti negli anni 1095-96 durante un suo
viaggio in Francia.
Nel 1144 papa Lucio II° con una bolla confermò al parroco di Rivolta , Alberto
Quadrelli, tutti i privilegi in possesso della basilica di San Sigismondo. Erano
gli anni delle aspre contese tra i Comuni e Federico Barbarossa.
Il 23 luglio 1158, come racconta lo storico lodigiano Ottone Morena,
l‟imperatore giunto al ponte di Cassano e trovatosi chiuso il passaggio per la
presenza di “ un gran numero di Milanesi insieme con molti villici “ mosse il
suo esercito lungo il corso del fiume e lo attraversò a guado a sud di Rivolta
d'Adda nei pressi di Corneliano Bertario. Attaccò poi di sorpresa i Milanesi
che abbandonarono il ponte e si diedero alla fuga inseguiti dalla truppe
imperiali.