Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 73
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1. Iohannes de Bariano renuntiat Alberto, filio et
procuratori magisteri Teutonici, undecim pecias,
terre quas a Teutonico in feudum tenebat.
2. Quibus deinde ab Alberto refutatis episcopio
Cremonae (3) Homobonus episcopus investit An-
selmum de Bonato cum fratribus haeredibusque
masculis.
Cremonae, 1222 (1221) Mart.21
Sn Anno dominice incarnationis millesimo ducente-
simo vigesimo primo, indictione decima, die unde-
cimo exeunte marcio, in Cremona, in palatio epi-
scopii Cremone, presentia domini Baiamonti de
Scorticasantis et Libazii, eius filii. Et presbiteri
Iohannis Papiensis et Homoboni Bollari et Andree
de Treço, testium rogatorum. Iohannes de Bariano
coram domino Homobono, dei gratia Cremonesi
episcopo et comite, fecit finem et refutationem et
pactum de non petendo ampli set datum suarum
rationum Alberto, filio magisteri Teutonici de
Bariano, nuncio et procuratore dicti patris sui ad
hoc, ut continebatur in quondam publico instrumen-
to, ibi viso et lecto et a Lanfranco Rumani de Ba-
riano notario facto, recipienti hec omnia nomine et
vice dicti patris sui, nominatim de infrascriptis
peciis terre, quas dictu Iohannes dicebat se tenere
in feudum honori(fi)ce a dicto Teutonico, ut conti-
nebatur in quodam pubblico instrumento, ibi viso et
lecto et a Girardo de Lesna notario facto.
Prima pecia quarum dicitur esse sedimen et iacet in
eadem villa. Cui coheret a duabus partibus episco-
patus, ab aliis via comunis. Seconda pecia dicitur
esse sedimen et iacet in eadem vi(a)lla; a tribus
partibus episcopatus Cremone, ab alia fossatum
ville. Tercia pecia iacet in territorio isti loci ibi, ubi
dicitur Ad Prata, et dicitur esse pertice sexaginta et
est aratoria; ab una parte istus episcopatus et
ecclesia de Bariano et Petru Bonus clericus, ab alia
Guarnerius de Liprandis et Gallina et heres Fabe
de Bariano, ab altera heres Ambrosii Uasalli et
Petrus de Henricis et via pro parte, ab reliqua
parte via. Quarta pecia est pratia et iacet ibi prope
et est pertice due; a duabus partibus morgola, ab
alia parte via, ab reliquia ecclesia de Fornovo.
Quinta pecia ibi prope ibi, ubi dicitur Cadenzellus,
et est pertice quattuor et aratoria; ab una parte via,
ab omnibus aliis istus episcopatus. Sexta pecia est
aratoria et iacet ibi prope et est pertice due: ab una
parte istus episcopatus, ab altera Ambrosius Lante-
rius, ab reliquia parte Iohannes Petracii. Septima
pecia iacet ibi, ubi dicitur Grixanega et est pertice
tres et est aratoria; a tribus partibus Viuianus de
Lantelmo de Morengo, ab altera istus episcopatus.
Octava pecia iacet ubi dicitur in Braida Desupra, et
est aratoria et vidata, pertice septiem; ab una parte
Andriolus de Milono, ab alia parte fossatum ville,
ab altera via, ab reliquia parte comites de Curte
Noua.
Giovanni da Bariano rinuncia in favore di Alberto,
figlio e procuratore del maestro Teutonico, undici
appezzamenti di terra che aveva avuto in feudo da
Teutonico. E di quelle, rifiutate poi da Alberto a
favore dell’episcopio di Cremona, il Vescovo
Omobono investe Anselmo da Bonato con i fratelli
e gli eredi maschi.
Cremona, 21 Marzo 1222 (1221).
SN Nell’anno dell’incarnazione del Signore 1221,
indizione decima, nel giorno undecimo dalla fine di
marzo (=21 marzo), in Cremona, nel palazzo
dell’episcopio di Cremona, in presenza del signor
Baiamonto Scorticasanti e di Libazio suo figlio, del
prete Giovanni di Pavia, di Omobono Bolzaro e di
Andrea da Trezzo, testimoni rogati. Giovanni da
Bariano davanti al signor Omobono, per grazia di
Dio Vescovo di Cremona e conte, conclusa la
cessazione e la rinuncia e l’atto di non richiedere
mai più e la consgna delle sue ragioni ad Alberto,
figlio del maestro Teutonico da Bariano, nunzio e
procuratore del detto suo padre per questo suo atto,
come era contenuto in un pubblico istrumento, lì
visto e letto, e redatto dal notaio Lanfranco Rumano
da Bariano, il quale Alberto riceve queste cose in
nome e vece del detto suo padre, espressamente
degli infrascritti appezzamenti di terra, che il detto
Giovanni diceva di tenere in feudo a titolo di onore
dal detto Teutonico, come era contenuto in un
pubblico istrumento, lì visto e letto, e redatto dal
notaio Girardo da Lesna. Il primo appezzamento dei
quali è detto essere un fabbricato che si trova nella
stessa villa. Ad esso confina da due parti
l’episcopato, dalle altre la via comune. Il secondo
appezzamento è dichiarato essere un fabbricato e si
trova nella stessa villa; da tre lati l’episcopato di
Cremona, dall’altro il fossato della villa. Il terzo
appezzamento giace nel territorio di quel luogo, lì
dove si dice Ai Prati, e è detto essere sessanta
pertiche, ed è aratorio; da una parte codesto episco-
pato e la chiesa di Bariano e il chierico Pietro Bono,
dall’altra Guarnerio Liprandi, e Gallina e l’erede di
Faba da Bariano, dall’altra l’erede di Ambrogio
Vassallo e Pietro de Enricis e la via per una parte,
per la restante parte la via. Il quarto appezzamento è
prato e giace lì vicino ed è due pertiche; da due
parti la mòrgola (=fossato), dall’altra parte la via,
dalla parte rimanente la chiesa di Fornovo. Il quinto
appezzamento è lì vicino, lì dove si dice il Caden-
zello, ed è quattro pertiche di terra aratoria; da una
parte la via, da tutte le altre questo episcopat o. Il
sesto appezzamento è aratorio e giace lì vicino ed è
due pertiche; da una parte questo episcopato,
dall’altra la via, dall’altra Ambrogio Lanterio, dalla
parte restante Giovanni di Petrazio. Il settimo
appezzamento giace lì, dove si dice Grisanega, ed è
tre
pertiche
e
è
aratorio;
da