a ponte iuxta ipsum flumen deambulantes tamdiu perrexere, quosque ad quondam locum( Unterhalb Rivolta d’ Adda gegenüber von Corneliano Bertario- invento vado ad Cornalianum- Gesta Medio. S. 29; s. auch Ann. S. Eustorgii ebendort S. 68) venere; ubi aqua eis videbatur parva, quod satis inde ipsum lumen transire per ipsam aquam putaverunt. Cum autem ibi pervenissent, statim intus se, ac si nulla tunc ibi esset aqua, proiecerunt multique ex ipsis cum equis et aliis armis in ipsa aqua periclitaverunt *( Nach Rahewein, Gesta III, 31, S. 206 ertrancken 60- oder 200- nach Gesta Mediol. S. 29 200; doch sind in der Zahl 200 wohl die beim Einsturz der Brücke Ertrunkenen miteingerechnet- s. die folgende Anm.); alii vero ex alia fluminis parte foras exeuntes versus Mediolanenses vexillis levatis ire ceperunt. Mediolanenses igitur, ut eos ultra lumen transire et contra ipsos venire a longe prospexerunt, terga statim vertentes, versus Mediolanum pontem deserentes fugere ceperunt. Imperator itaque ac Boemie rex omnisque eorum esercitus per pontem transeuntes, cum iam maxima pars exercitus ultra ipsum pontem pertransisset totusque pons ab una parte usque ad alteram hominibus et equis onustus valde foret, tunc quadam parte pontis fracta omnes, qui supra ipsam partem fuerant, milites, scutiferi et etiam equi in ipso flumine Adue ceciderunt. Multisque ex ipsis ibi periclitantibus alii, prout melius potuerunt, foras exeuntes una cum imperatore ac Boemie rege aliisque etiam, qui per pontem lumen transierant, Mediolanenses acriter persecuti sunt. Ac multos ex villanis qui cum ipsis aderant, plurimos etiam ex Mediolanensibus ipsis interficientes et Alcherium de Vicomercato et Ardengum Vicecomitem et Robacastellum ac Monacum de Abonis seu Tancrerium Basabelletam aliosque et quam plurimos Mediolanenses …”.
Tedeschi, movendosi in giù secondo il corso del fiume, tanto si spinsero oltre finchè giunsero ad un certo luogo( a sud di Rivolta d’ Adda, a Corneliano Bertario – trovato un guado presso Corneliano) dove l ' acqua sembrò a loro piuttosto scarsa, così che ritennero di poter attraversare il fiume proprio attraverso quel guado. Giunti dunque lì, come se non ci fosse neppure l’ acqua, subito ci si buttarono dentro e molti di loro, con i cavalli e tutte le armi addosso, altri invece uscendo fuori dal fiume da un’ altra parte, presero a marciare verso i Milanesi a bandiere spiegate. L’ Imperatore quindi e il re di Boemia *( Nota: Secondo Rahewein, Gesta III, 31, S. 206 annegarono 60- o 200- secondo le Gesta Medio. Tuttavia nel numero di 200 sono compresi anche quelli che annegarono nel crollo del ponte) e tutto il loro esercito, passando attraverso il ponte, mentre ormai la maggior parte dell’ esercito era passata oltre il ponte e tutto il ponte da una parte fino all’ altra si trovava assai appesantito di uomini e di cavalli, allora, essendo crollata una parte del ponte, quelli che si trovavano esattamente in quel punto, soldati e scudieri e anche cavalli precipitarono inevitabilmente nel fiume Adda. E mentre molti di loro annegavano( Nota: secondo Vinc. Prag. S. 670, il 24 luglio crollò un ponte di emergenza costruito vicino al ponte principale e l ' attraversamento dell ' esercito fu continuato il 25; secondo Gli Annali Mediol., esso durò tre giorni, cioè dal 23 al 25 luglio.), altri, come meglio poterono, usciti fuori, insieme con l ' imperatore, col re di Boemia e molti altri che erano riusciti a oltrepassare il fiume attraverso il ponte, inseguirono fieramente i Milanesi. E uccidendo molti di quei villici che si erano messi con loro, e anche moltissimi Milanesi, e Alcherio di Vimercate, Ardengo Visconti, Robacastello, Monaco Abboni, Tancredi Basabelletta e altri e più Milanesi che potevano..."