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Come si è arrivati a questa situazione?
La principale causa è da attribuirsi all’uso indiscriminato, non razionale, e all’a-
buso che negli ultimi decenni è stato fatto degli antibiotici. E questo non solo nel
campo delle terapie mediche destinate all’uomo, ma anche e all’interno degli
allevamenti degli animali da reddito.
In questi anni, molti allevatori hanno fatto un uso improprio e non mirato degli
antibiotici, anche nei casi non strettamente necessari alla salute e al benessere
degli animali. Secondo un rapporto EFSA-ECDC nei 26 paesi EU/EEA circa il
70% di tutti gli antibiotici viene consumato in ambito zootecnico.
È quindi evidente che la dimensione globale del problema richiede un coordi-
namento internazionale e multidisciplinare con un approccio integrato di inter-
venti che tenga conto della salute umana, animale e ambientale. In questo è
fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori delle filiere produttive e l’appli-
cazione delle buone pratiche di allevamento, in termini di benessere e biosicu-
rezza, specifiche per le diverse filiere animali, tese ad assicurare una riduzione
e un uso prudente, razionale e mirato degli antibiotici.
***Dati SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.
***Dati EFSA- ECDC.
***”Review on Antimicrobial Resistance 2016” pubblicato dalla O’Neil Commission.
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