Italia terra di eccellenza
Ancora più importante è la quota del fatturato estero per il settore vinicolo.
Il valore generato dall’export è cresciuto del 30% negli ultimi 5 anni e oggi è
pari a 4,3 miliardi di euro su un totale di 7 miliardi di valore alla produzione.
IL COMPARTO FOOD CERTIFICATO
IL COMPARTO WINE CERTIFICATO
Fonte: REF Ricerche su dati ISMEA contenuto nel Rapporto Coop 2016.
LE PRINCIPALI CLASSIFICAZIONI DEI VINI IN ITALIA
La classificazione dei vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e
dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) è una
specificità italiana. Le due categorie possono essere ricomprese nel marchio
DOP, riconosciuto a livello europeo.
Vi è poi una terza classificazione, la IGT (Indicazione Geografica Tipica), che
corrisponde alla classificazione europea IGP e che riguarda vini che devono
rispondere a requisiti meno restrittivi di quelli richiesti per i vini DOC.
DOC E’ un marchio che indica la zona originaria (nonché delimitata) delle uve
raccolte e utilizzate per la realizzazione di un determinato vino. I vini DOC
sono prodotti di alta qualità che possiedono peculiarità fortemente legate al
territorio di coltivazione dell’uva (in termini di ambiente naturale e fattori umani)
e che rispettano, in tutte le fasi della produzione, le prescrizioni del disciplinare
di riferimento (zona di produzione, vitigno, resa per ettaro, gradazione alcolica
minima, acidità totale, e così via) approvato con decreto ministeriale.
DOCG Si attribuisce a quei vini già riconosciuti DOC da almeno dieci anni
che, oltre ad avere speciali pregi organolettici, siano ritenuti di particolare
pregio e abbiano acquisito una certa fama. I vini DOCG, oltre a rispettare tutti
i parametri stabiliti dal disciplinare per i DOC, devono superare ulteriori esami
chimico-fisici ed organolettici.