Il packaging diventa sostenibile
LE PAROLE CHIAVE
Bioplastica (o biopolimero) è un tipo di plastica che deriva da materie prime
rinnovabili (quali mais, grano, patate dolci, canna da zucchero, alghe, oli ve-
getali ecc) oppure è biodegradabile o ha entrambe le proprietà, ed è inoltre ri-
ciclabile.
Biodegradabilità La biodegradabilità è la capacità di un materiale di essere
degradato in sostanze più semplici mediante l’attività enzimatica di microor-
ganismi. Al termine del processo di biodegradazione le sostanze organiche di
partenza vengono trasformate in molecole inorganiche semplici: acqua, anidri-
de carbonica e metano, senza il rilascio di sostanze inquinanti. Questa caratte-
ristica non dipende dalla materia prima ma dalla natura chimica della materia
prima, ragion per cui si può avere un prodotto da rinnovabile non biodegrada-
bile e un prodotto da petrolio biodegradabile.
Compostabilità La compostabilità riguarda il fine vita di un prodotto ed è la
capacità di un materiale organico di essere riciclato organicamente assieme
all’umido trasformandosi in compost mediante il compostaggio, un processo di
decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni
controllate. Al termine del processo di compostaggio si ottiene un prodotto bio-
logicamente stabile, inerte e inodore in cui la componente organica presenta
un elevato grado di maturazione. Ricco in humus, in flora microbica attiva e in
microelementi, il compost è la soluzione ideale contro la desertificazione dei
suoli e l’impoverimento di carbonio nonché un prodotto di impiego agronomico
(fertilizzante per florovivaismo, colture praticate in campo).
Rinnovabilità: riguarda l’origine di un prodotto e in particolare la caratteristica
di quelle materie prime, prevalentemente di origine vegetale e animale, di rige-
nerarsi in tempi brevi (piante, alberi, loro derivati e scarti), in opposizione alle
materie prime da fonte fossile (petrolio).
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COOP INFONEWS
02/2019