Presentazione laboratorio "Una stanza per scrivere" LEZIONI DI DRAMMATURGIA | Page 41

Quest'ultima battuta di Mirandolina è davvero straordinaria, perché non dà modo di distinguere nel personaggio la sincerità dal calcolo. È intenzionale e contemporaneamente non lo è. Un errore da non fare mai è riempire la battuta dei contenuti che volete veicolare con la commedia. Ci sono battute che sopportano un contenuto esplicito, ma dovete dosarle bene, altrimenti il dialogo diventa artificiale. In un dialogo scorrevole, vivo, il personaggio non è intenzionalmente portatore del "vostro" contenuto, il contenuto che porta semmai è "involontario", lo coglie lo spettatore collegandolo al significato che ha percepito complessivamente nella commedia. A teatro il contenuto della commedia è nella testa dello spettatore, il significato passa allo spettatore senza bisogno che i personaggi lo illustrino. C’è una grande differenza tra spiegare e trasmettere. Mettere dentro il dialogo spiegazioni da far arrivare allo spettatore è un errore. Non siete dei politici che stanno comunicando delle idee. Non potete imboccare lo spettatore attraverso i vostri personaggi. Se lo fate, fate del pessimo teatro. Nella famosissima battuta di Amleto “Essere o non essere?” Shakespeare dice una cosa poetica, che è espressione del sentimento di Amleto in quel momento. Esprime poeticamente un immenso stato d’animo, ma non spiega allo spettatore come percepirlo all'interno del significato della tragedia. In generale, non mirate a scrivere grandi battute, dense di significato, ma a scrivere le battute giuste per il personaggio. Dopo magari, nel corso del lavoro, riuscirete anche a mettere dentro alla battuta qualcosa che abbia uno spessore, ma l’essenziale è che i personaggi dicano le cose che possono dire, le cose giuste per loro, non per voi. E se avete rispettato tutte le condizioni, e vi state divertendo, questo tipo di dialogo può venirvi molto spontaneo. Una o più battute del dialogo possono contenere un racconto che il personaggio fa agli altri personaggi o al pubblico. Nella tragedia greca le azioni sono sempre narrate, entra un personaggio e ci racconta della guerra coi persiani, o ci dice che il tale eroe è morto e ci racconta come. Il racconto è interessante non solo perché condensa un'azione difficilmente rappresentabile a teatro, ma perché si inserisce in una dinamica di rapporti e li cambia. Anche nel teatro moderno, i racconti sono interessanti solo se incidono sui rapporti fra i personaggi. Diventano poco significativi o noiosi se servono solo a connotare il personaggio. Se dovete connotare un personaggio, cioè se dovete farci conoscere le sue caratteristiche, l'azione è quasi sempre una scelta migliore rispetto al racconto. Le parole sono importanti, sono la base del lavoro. La storia, i personaggi i dialoghi, tutto il mondo che create è fatto di parole. A volte scrivendo vengono fuori parole inaspettate, ed è un po’ come pescare dei numeri dal sacchetto della tombola: quel numero rimane impresso sul foglio e tutto il lavoro prende una direzione diversa. Una parola può portarvi dove non pensavate di andare. E prendersi la responsabilità delle parole che scrivete può farvi scoprire delle cose. Abbiamo detto 41