GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2018
PRIMO PIANO
| Eco di Biella
L’EX LANIFICIO MAURIZIO SELLA
L’economia del futuro
nell’antico opificio
Un incubatore per le startup, un supporto per le im-
prese che desiderano innovare il loro business, oltre che
uno spazio dedicato al co-working, dove piccoli im-
prenditori e professionisti di tutta Italia possono lavo-
rare fianco a fianco allo sviluppo del proprio progetto.
È il SellaLab, ‘acceleratore di idee’ creato dal Gruppo
Sella nel 2013 nello storico complesso industriale del-
l’ex Lanificio Sella, in cui ha vissuto Quintino Sella e
dove sono state scritte pagine importanti della storia
imprenditoriale e della rivoluzione industriale italiana.
Il fatto che questo laboratorio di innovazione sia nato
proprio sulle rive del Cervo non è poi così strano, se
pensiamo che da quasi otto secoli - grazie ai salti d’ac -
qua del torrente, preziose fonti di energia - da questo
luogo è passata la storia della nostra economia. L’at -
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tività tessile impiantata nei primi decenni dell’800 pro-
seguirà per oltre un secolo, fino a cessare negli anni ’60,
mentre l’attività bancaria - avviata sul finire dell’Ot -
tocento - assume una dimensione sempre più ampia.
Nell’ultimo decennio, dopo imponenti lavori di ristrut-
turazione, nell’ex stabilimento si insediano la Fonda-
zione Sella, che si occupa di conservare e valorizzare
l’archivio della famiglia Sella, il Centro Elaborazione
Dati della banca, l’Università Aziendale della Banca
Sella. Infine, nel 2013, nasce il SellaLab.
L’EVENTO Successo per la giornata dedicata all’innovazione al SellaLab
BiDigital, il futuro 4.0 per tutti
40 minicorsi gratuiti, 800 partecipanti (un terzo da fuori). E Biella si scopre capitale digitale
Intelligenza artificiale, neuro-
marketing, e-commerce, in-
bound marketing, growth hac-
king, story branding, p2p len-
ding, personal branding, Seo e
molto altro: tutto ciò che avreste
sempre voluto sapere sul mondo
digitale ma non avete mai osato
chiedere. Questa è stata, sabato
scorso al SellaLab, BiDigital:
una intera giornata, completa-
mente gratuita, di formazione e
networking sugli strumenti, le
potenzialità, le sfide della nuova
economia 4.0.
Una panoramica ampia e sfac-
cettata del mondo virtuale, che
ha affrontato però temi molto
‘reali’: come le trasformazioni
del lavoro, con le relative op-
portunità e rischi, le nuove com-
petenze richieste, fino al torna-
do che sta investendo - tra smar-
tphones e fake news - il lavoro
del giornalista. Ma anche la di-
gitalizzazione del territorio (con
il progetto Agenda Digitale del
Comune di Biella), l’evo l u z i o n e
dei mezzi di pagamento (sempre
più contactless), i consigli per
avviare una startup o il modo in
cui l’internet delle cose cambie-
rà la nostra vita quotidiana.
Una giornata intensa, con una
tavola rotonda su ‘Imprese e Ta-
lenti 4.0’ e una fitta agenda di 38
incontri: veri e propri minicorsi
monografici di 30 minuti, distri-
buiti in quattro sale, per cono-
scere le più nuove tecnologie e
strumenti digitali e scoprire co-
me usarli per il proprio lavoro.
In veste di relatori, oltre qua-
ranta esperti del settore, dai più
noti - come Marco Morchio, di-
rettore della società di consu-
lenza Accenture Strategy; Raf-
faele Gaito, blogger e consulen-
te di imprenditoria digitale, Pie-
rantonio Macola, Ceo di Smau;
o il giornalista sportivo Paolo
Beltramo - ai molti professio-
nisti attivi negli spazi e nella
community di SellaLab, che
hanno messo gratuitamente a
disposizione le proprie compe-
tenze per questa iniziativa: con
loro, per tutta la giornata, i par-
tecipanti hanno potuto dialoga-
re, ottenendo consulenze perso-
nalizzate per le proprie attività.
Una opportunità che molti
hanno colto: circa 800 i parte-
cipanti registrati - imprenditori,
professionisti, studenti, giovani
con i loro progetti di startup, ma
anche semplici curiosi, deside-
rosi di mantenersi aggiornati - di
cui un terzo provenienti da fuori
provincia, soprattutto da Torino
e dal resto del Piemonte, ma an-
che da Milano, Lombardia ed
Emilia Romagna.
Ad organizzare l’evento il Sel-
laLab, in sinergia con altri attori
del territorio che stanno pun-
tando sul digitale: il Comune di
Biella (con la sua Agenda Di-
gitale), la Camera di Commer-
cio di Biella e Vercelli, il Gruppo
glese ‘be’ - vuole essere un’e-
sortazione ad ‘essere digitali’, a
vivere questa trasformazione e
le opportunità che può offrire».
BI DIGITAL Un momento della giornata al SellaLab (foto di Matteo Zin). In alto, gli organizzatori: Christian Zegna (BTrees), Enzo Palom-
ba e Paolo Beltramo (Diario del Web), Stefania Ploner (Giovani UIB) e Christian Clarizio (SellaLab)
Giovani Imprenditori dell’U i b,
l’agenzia di comunicazione
BTrees, una delle startup nate
grazie all’incubatore di Sella-
Lab. Tra i partners anche Diario
del Web e l’azienda biellese Ser-
ralunga, che ha fornito i suoi
inconfondibili arredi da esterno.
«BiDigital - afferma Christian
Clarizio, responsabile di Sella-
Lab - punta a diventare un punto
di riferimento per l’i n n ova z i o n e
digitale del territorio fin dal no-
me, che da un lato richiama il
legame con Biella, dall’altra -
giocando sulla fonetica dell’in -
Così, dopo il successo inaspet-
tato dello scorso anno - quando
l’Open Day di Sella Lab aveva
richiamato, a sorpresa, oltre 700
persone - quest’anno l’i n i z i a t iva
si è arricchita di nuove proposte.
Momenti dedicati alla creativi-
tà, come il workshop riservato ai
bambini e il laboratorio sulla fo-
tografia con smartphone. Spazi
per il Pid (Punto Impresa Di-
gitale) della Camera di Com-
mercio e per gli stands delle star-
tup innovative, per favorire il
confronto tra imprese consoli-
date e realtà nascenti al fine di
generare nuove e fruttuose op-
portunità di collaborazione. E,
infine, ma forse più importanti
di tutto, le aree dedicate alla con-
vivialità e al networking, con
street food, bar, tavolini, spazi
per favorire lo scambio e le re-
lazioni personali tra i parteci-
panti. Perché le migliori idee di
business, si sa, nascono davanti
ad una tazzina di caffè.
l Simona Perolo
LE STORIE
Officine lavoro Creatività a scuola: una ‘giacca La “lezione”
rete di sistema situazionale’ e la ‘silent disco’ degli alpini
La rivoluzione digitale sta profondamente
cambiando il mondo del lavoro. La pos-
sibilità di essere sempre connessi fa sfumare
i confini tra luogo di lavoro e mondo esterno,
tra vita professionale e personale, tra luoghi
reali e virtuali. E la comunicazione digitale,
sempre più istantanea e informale, trasfor-
ma il modo di comunicare in azienda e le
stesse relazioni gerarchiche.
Cambia quindi il modo con cui selezionare,
formare, valoriz-
zare il capitale
umano dell’a-
zienda, a cui ven-
gono richieste
competenze e abi-
lità sempre nuove
e diverse, e di con-
seguenza cambia
anche il mestiere
di chi si occupa di
HR (Human Re-
sources), ossia della gestione del personale.
Ne ha parlato Silvia Basiglio (nella foto),
responsabile HR di Manuex, intervenuta a
BiDigital in veste di promotrice di Officine
Lavoro: una rete che riunisce direttori del
personale, liberi professionisti, rappresen-
tanti di enti pubblici, associazioni e realtà
che si occupano di lavoro, con l’obiettivo di
promuovere una nuova cultura nella ge-
stione delle risorse umane e nuovi modi per
avvicinare domanda e offerta di lavoro.
L’idea è quella di collaborare per realizzare
delle azioni concrete per la collettività: «At-
traverso il confronto e la contaminazione -
afferma Basiglio - possiamo ottenere un be-
neficio, non solo per i singoli e per le or-
ganizzazioni in cui sono inseriti, ma anche
per la collettività e l’ecosistema territoriale»
l S.P.
BiDigital è stata anche l’occasione per
premiare i vincitori del premio Bifuel:
una iniziativa del Gruppo Giovani Im-
prenditori dell’Unione Industriale Biel-
lese che ha coinvolto 80 studenti di tre
scuole superiori nella ideazione e rea-
lizzazione - insieme ad aziende e realtà
locali - di un progetto innovativo di pro-
dotto, a partire dal business plan fino al
prototipo e alla commercializzazione. A
vincere la seconda edizione di BIfuel è
stato il progetto BeYourJacket, realizzato
in collaborazione con Tintoria e Finis-
saggio 2000 e Italfil: una giacca ‘situa -
zionale’, ossia un capo modulabile che,
partendo da un modello da donna, può
essere ricomposto in diverse combina-
zioni, aggiungendo dettagli come inserti
in stoffa, bottoni, borchie. Per la realiz-
zazione è previsto il lancio di una cam-
pagna di crowdfunding e di promozione
attraverso i social media.
Un premio speciale per la comunicazione
in campo turistico è andato al progetto
OroFun, progettato e organizzato dal
team Goo Events (nella foto), insieme al
Santuario di Oropa, con l’obiettivo di
valorizzare la Conca per i giovani e le
famiglie: un evento che, lo scorso fine
settimana in occasione dei Mucrone Da-
ys, ha proposto giochi, una giornata di
giochi, percorsi, aperitivi e ‘cibo di mon-
tagna’, per concludersi la notte con il
primo esperimento di ‘silent disco’ ad alta
quota. Il premio consiste nella parteci-
pazione ad un hackathon nazionale il 18
dicembre in cui presentare il progetto.
l S.P.
Perché il Circolo degli alpini di Strona, una
attività di volontariato che non genera alcun
profitto, è molto più vitale e longevo di tante
fantastiche e innovative startup digitali? Se
lo è chiesto Fabio Pirola (nella foto), preside
della scuola HNK, legata al movimento Big
Picture Learning, che ha trovato una ri-
sposta negli studi di Simon Sinek, l’antro -
pologo inglese che spiega il successo di un’a-
zienda partendo dalla biologia.
La chiave del successo
di un progetto - ha
spiegato nel suo spee-
ch al BiDigital - non
sta nei suoi aspetti ‘tec -
nici’ ma nella motiva-
zione che lo spinge:
«In genere pensiamo
di convincere gli altri
spiegando ‘come’ fac -
ciamo o intendiamo
fare il nostro prodotto.
Dobbiamo invece chiederci, e poi raccon-
tare, il ‘perché’. Un perché che spesso non
parla alla ragione, ma al cuore, alla pancia
delle persone, a quel lato intuitivo che con-
sentito alla nostra specie di sopravvivere e
che ancora oggi tanta parte ha nelle nostre
scelte».
Per questo avremmo molto da imparare dal
gruppo degli alpini di Strona: ciò che li
muove è lo spirito di corpo, che si esprime
con simboli, azioni, momenti capaci di ag-
gregare e tenere insieme tutti coloro che lo
condividono. È il sogno, la passione, il cuore
a mandare avanti un progetto, ad aggregare
persone, a portarlo al successo. «Chiedetevi
prima di tutto il ‘perché’ di ciò che fate, e poi
raccontatelo agli altri. Se il vostro progetto
non ha un perché, lasciate perdere».
l S.P.