34 | ECONOMIA VINITALY
NON SOLO VINO
A Verona dolci biellesi
con il fornaio De Mori
VERONA Fo r se non tutti lo sanno, ma a Vinitaly non c’è
solo vino: c’è anche Sol&Agrifood, un vero e proprio
salone dedicato all’agroalimentare di qualità, dove que-
st’anno è presente per la prima volta anche un’azienda
biellese: la panetteria e pasticceria artigianale De Mori di
Eco di Biella | GIOVEDÌ 19 APRILE 2018
Cossato. Simone Mori è il giovane titolare dell’azienda,
dal 2001 alla guida di quello che era un piccolo panificio
familiare, ora diventato un grande laboratorio, seppure
sempre artigianale. E racconta come è arrivato ad esporre
in questa prestigiosa vetrina delle eccellenze alimentari:
«Il dicembre scorso abbiamo partecipato come sponsor a
Wine2Wine, fornendo i prodotti da accompagnare alle
degustazioni: panettoni, grissini, torcetti che hanno avuto
molto successo, e così siamo stati invitati da Vinitaly e qui
abbiamo presentato la nuova linea Gourmet».
IL SALONE Futuro? Bollicine, autoctoni e Gdo
Numeri record
e sorprese-consumi
per il 52° Vinitaly
VERONA Ha festeggiato il
52esimo compleanno e, anche
quest’anno, ha battuto tutti i
record precedenti: è un Vini-
taly all’insegna dell’ottimi-
smo, quello appena concluso a
Verona, con 4.380 espositori
(130 in più rispetto al 2017), 36
paesi stranieri presenti nell'In-
ternational WineHall (erano
29 la scorsa edizione), e un
numero di visitatori (ancora
non ci sono i dati finali) pre-
vedibilmente superiore ai
128mila dello scorso anno.
Il copione è quello ormai con-
solidato (e vincente): se il mo-
tore sono gli oltre 4mila pro-
duttori, l’anima dell’evento è
rappresentata dal grande
show che lo accompagna: ol-
tre 90 tra degustazioni, ma-
sterclass e ‘walk around tastin-
g’, a cui si aggiungono gli chef
stellati con le loro acrobazie
culinarie e abbinamenti ricer-
cati. E intorno “Vinitaly and
the City”, il fuori-salone che,
con il suo mix di wine&food,
cultura e spettacolo, fa di Ve-
rona una delle capitali mon-
diali del vino.
Quest’anno, in più, la consue-
ta passerella di politici e Vip
che ha aperto la kermesse è
stata particolarmente affolla-
ta: data la situazione di stallo
nella formazione del nuovo
governo, nessuno dei leader in
campo ha voluto perdere l’oc-
casione di sfilare sotto i riflet-
tori e di dichiarare il proprio
incondizionato sostegno a un
settore che vale 13 miliardi di
euro e che rappresenta uno dei
principali asset dell’immagine
(oltre che delle esportazioni)
del paese.
Ma questo è stato anche l’an-
no che ha segnato alcuni snodi
importanti, consacrando ten-
denze che potrebbero cambia-
re non poco la fisionomia del
s e t t o r e.
La prima è quella verso pro-
dotti regionali e di nicchia: i
consumatori italiani sono
sempre più attenti alla terri-
torialità del prodotto, che tro-
vano nelle piccole Doc locali e
nel recupero di antichi vitigni
autoctoni. E così i riflettori si
accendono anche sulla viticol-
tura ‘eroica’, quella che nasce
in condizioni ambientali estre-
me come i terreni di montagna
o delle piccole isole.
L'altro grande trend è il vino
biologico, con l'Italia nel ruolo
di maggior produttore mon-
diale di quello certificato: un
giro d’affari - registra Feder-
Bio - di 275 milioni di euro nel
2016, con un balzo del +34%
rispetto all’anno precedente,
che fa di questo comparto non
più soltanto una moda pas-
seggera ma una tendenza de-
stinata a consolidarsi. Tanto
che ora prodotti biologici, na-
turali e biodinamici stanno fa-
cendo capolino anche sugli
scaffali dei supermercati.
E poi c’è il crescente ruolo del-
la grande distribuzione che, a
fronte di un consumatore sem-
pre più esigente, cerca di ade-
guarsi, migliorando quantità e
qualità della propria offerta. E
- con 8 milioni di ettolitri ven-
duti, per un fatturato di 2,5
miliardi di euro - diventa un
canale distributivo sempre più
rilevante per il settore. I dati su
‘Vino e Gdo’ presentati a Vi-
nitaly confermano la ricerca di
una maggiore qualità: se i vo-
lumi li fa ancora il vino da
tavola, sono in crescita i vini
Doc, che rappresentano circa
un terzo del comparto, mentre
tra i formati si sceglie sempre
di più la bottiglia, con botti-
glioni e brik in flessione e un
crescente interesse verso nuo-
vi formati come la mezza bot-
tiglia e il bag in box.
Anche sugli scaffali si confer-
ma la crescita (+4,9%) degli
spumanti, ormai destagiona-
lizzati e sganciati dalle festi-
vità, e il boom dei vini bio-
logici, con una crescita del
45% in volume e del 40% in
fatturato: un trend a cui la Gdo
risponde dando maggiore spa-
zio sui propri scaffali a quella
oggi non è più solo una nic-
chia, con una media di 11 re-
ferenze per il vino e 4 per gli
spumanti.
E se i campioni assoluti di
vendite nei supermercati ri-
mangono Lambrusco, Chian-
ti e Montepulciano d'Abruz-
zo, il settore è in grande evo-