Portfolio 2017 | Page 3

LUNEDÌ 30 GENNAIO 2017 | Eco di Biella
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VITA & ARTI

A “ CHE TEMPOCHE FA ”
Michelangelo Pistoletto ospite ieri da Fabio Fazio
« Io ero nutrito di arte e cucina », è questa la frase di Michelangelo Pistoletto , rubatagli in diretta dalla trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai Tre , “ Che Tempo che Fa ”. L ’ artista biellese è stato , infatti , intervistato da Fazio , durante la puntata andata in onda ieri sera , domenica ( in foto ). Galeotta la notizia che il suo Terzo Paradiso andrà nello spazio e sarà logo della Stazione Spaziale Internazionale , in occasione della prossima missione che vedrà protagonista anche l ’ astronauta italiano Paolo Nespoli . Pistoletto ha parlato in tivù della sua “ arte etica ”.

L ’ I N I Z I AT I VA Due architetti

L ’ oro che ripara le ‘ ferite ’ biellesi della storia

Il kintsugi , letteralmente “ riparare con l ’ oro ”, è una pratica giapponese che consiste nell ’ utilizzo di oro o argento liquido per riparare oggetti in ceramica , saldandone assieme i frammenti . Si basa sull ’ idea che un oggetto rotto che si desidera riparare abbia per noi una storia da raccontare , che lo rende importante , tanto da meritare di essere aggiustato per continuare ad accompagnarci nella nostra vita . Così , come la patina del tempo può rendere un oggetto amato ancora più pregiato , anche i segni delle rotture possono essere mostrati , quasi con orgoglio , accrescendone il valore e rendendolo più meritevole di attenzione e di rispetto . E la crepa , la ferita , diventa un elemento da valorizzare , arricchendola con un materiale in grado di esaltare , insieme col segno del tempo , la storia dell ’ oggetto e la sua visibilità nello spazio che occupa . sono stati esposti al Bi-Box , via Italia 39 , a Biella fino a sabato ). Così in città hanno iniziato ad apparire piccoli tocchi dorati : un grosso ceppo , a cui l ’ oro ha ridato la visibilità e la dignità che il grande albero tagliato avrebbe forse meritato da vivo , un tronco scheggiato , una fontanella . Qualcuno li osserva incuriosito , magari li nota per la prima volta o li guarda comunque con una nuova att e n z i o n e .

KINTSUGI ALLA BIELLESE Usare la leva della “ rigenerazione urb a n a ” con tecniche giapponesi ( a lato piatto riparato col Kintsugi ) è venuta a Nicoletta Feroleto , graphic designer , e Roberto Francese , architetto . I progetti della loro associazione - alcuni in pagina - sono stati esposti al Bi-Box di via Italia 39 a Biella fino a sabato scorso
E poi ci sono i grandi progetti . Come l ’ ex stabilimento Rivetti , i cui muri abbandonati e degradati , in via Carso , rappresentano un ’ icona del declino del tessile , uno scheletro desolato del Biellese manifatturiero che , come il passato , non si può né demolire né recuperare . Ma se , su quei muri , venissero riprodotte foto d ’ archivio dei saloni , dei macchinari , delle tante persone ignote che vi hanno lavorato , a cui rendere omaggio con pennellate d ’ oro ? Allora quella brutta ferita nel corpo della città si trasformerebbe in una narrazione , in un monumento alla storia e all ’ i-
Chiusa la mostra sui progetti di rigenerazione urbana biellesi ispirati all ’ ar te giapp onese del kintsugi dentità biellese , in un motivo d ’ orgoglio , perfino in un ’ attrazione per il visitatore . Oppure il progetto per il “ mu - ro della discordia ”, quello dell ’ ex-scuola Piacenza , che potrebbe forse conciliare due esigenze contrapposte : da un lato , il mantenimento di un buon esempio di architettura industriale di inizi novecento , dall ’ altro l ’ esigenza di aprire la visuale e la fruibilità da via Pietro Micca verso il chiostro di San Sebastiano . O il triste edificio dell ’ ex macello comunale , riscattato da un omaggio , di grande impatto visivo , agli animali che vi sono stati uccisi ma anche alle tante specie in via di estinzione : un luogo di morte che si riscatta trasformandosi in un ’ arca , in un inno a tutte le specie vive n t i .
Non solo gli oggetti , ma anche i paesaggi naturali e urbani , con le loro cicatrici , possono essere esaltati con la tecnica del kintsugi per far sì che tornino ad essere visibili , nuovamente e diversamente interessanti , e a far parte delle nostre vite . E perfino le persone , le loro immagini , i loro volti possono essere sottratti all ’ oblio e all ’ anonimato da un filo d ’ oro che restituisca loro la dignità dell ’ attenzione e del ricordo .
L ’ idea di applicare il kintsugi a un territorio , facendone una potente leva di “ r i ge n e r a z i o n e urbana ”, è venuta a Nicoletta Feroleto , artista e graphic designer , e Roberto Francese , architetto : attorno al loro progetto è nata una associazione senza scopo di lucro che intende promuovere la conoscenza e l ’ applicazione del kintsugi nelle sue varie declinazioni - Urban , Nature , People , Land - progettando gli interventi , proponendoli ai cittadini e alle istituzioni e puntando a realizzarli collettivamente , nell ’ ambito di happening culturali o di momenti teatrali o musicali ( i progetti
Infine , lo stabilimento delle ex Pettinature Riunite di via Piave , progettato da Giuseppe Pagano , uno dei maggiori esponenti del Razionalismo italiano , di cui pochi conoscono l ’ impegno contro il nazifascismo che lo portò alla prigionia , alla deportazione , e infine alla morte in un lager tedesco . Dell ’ edificio resta , su corso Guido Alberto Rivetti , una lunga quinta muraria degradata , assediata dalla vegetazione , pessimo biglietto da visita per una città che ambisce ad un rilancio nel turismo culturale . Uno spazio ideale per raccontare la storia di Pagano e di tutti gli operai e cittadini che hanno combattuto per la libertà , con un lunghissimo mural che presenti , a chi entra in città , la tradizione di lavoro e libertà del popolo biellese . E così una criticità può diventare una opportunità di comunicazione .
Progetti visionari , ma forse non troppo : « Questo tipo di interventi - spiegano i promotori - consente , per quei manufatti edilizi con una storia da raccontare o un valore da tramandare , di arrestare i processi di fatiscenza , valorizzando l ’ oggetto dal punto di vista visuale ed artistico . E , aspetto importante in un momento di scarse risorse , permette di farlo con costi di intervento ridotti , grazie a sponsorizzazioni o ad iniziative di crowdfunding , con cui i cittadini potrebbero “ adottare ” un oggetto a cui tengono particolarmente e partecipare attivamente all ’ inter vento ». lSimona Perolo