Portfolio 2016 | Page 2

PROVINCIA
ECO DI BIELLA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016
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Oltre 550 eventi per un fatturato di 760 milioni di euro

I mercatini censiti nel 2013 in Italia erano 556: 9,2 giorni la durata( da 1 a 72 giorni) media, mentre gli espositori( da 12 a 380 per evento) erano in totale 27.888, con una media di 50 per evento. Il numero di visitatori stimati nel 2013 era di 11.700.000, di cui turisti 14,7 %, escursionisti 78,8 % e residenti 6,5 %. Le visite stimate( visitatori x numero di mercatini visitati) erano invece 16.099.440( media: 28.995 per evento), mentre il fatturato si è attestato a 766.365.321 euro( media per evento: 1.378.354 euro), di cui acquisti presso espositori 284.947.444 euro; acquisti per ristorazione / bar 263.884.609 euro; acquisti di altri beni e servizi 120.088.337 euro; spese per pernottamenti 97.444.931 euro. Fonte: ricerca JFC,“ I mercatini di Natale”, 2013.

L’ ANALISI / DAL NORDEUROPA ALL’ ITALIA: IN PROVINCIA, I MAGGIORI SONO A CANDELO E SORDEVOLO

Mercatini natalizi, una moda che piace

Shopping tra le classiche bancarelle, ma anche atmosfera, turismo e cultura: il fenomeno è in crescita, anche nel Biellese

La crisi sembra non averli toccati, anzi: ogni anno, all’ avvici- narsi del Natale, sono sempre più numerose le località dove centri storici, portici e piazze si animano di bancarelle, gazebo, casette di legno. E, attorno, tutto quanto“ fa atmosfera”: luci, alberi addobbati, presepi, Babbi Natale con relative renne e slitte, musiche natalizie e l’ immancabile vin brulé. Una tradizione da tempo diffusa nel Nord Europa, con celebri mercati a Dresda, Berlino, Stoccolma, Vienna, Praga, solo per citarne alcuni. A partire dagli anni’ 90, il fenomeno ha contagiato velocemente anche il nostro paese: dapprima in Trentino e Alto Adige e poi, a poco a poco, in tutte le regioni italiane. Non si tratta certo di una novità per il nostro paese, che annovera mercatini natalizi storici come, a Milano, la fiera degli Obej Obej, che il 7 dicembre caratterizza la festa patronale di Sant’ Ambrogio fin dal 1500. Ma è senz’ altro una novità la loro diffusione capillare, dalle grandi città ai paesini di montagna, e soprattutto la loro capacità di attrarre folle di visitatori: nell’ unico studio disponibile, realizzato dalla società di consulenza JFC nell’ autunno 2013, si stimavano 11.700.000 visitatori, un terzo dei quali intendeva visitare due, tre o più mercatini, arrivando ad un totale di oltre 16 milioni di visite.
Quanti sono i mercati di Natale in Italia? Difficile dirlo, perché si tratta di una realtà molto variegata, fatta spesso di eventi locali, organizzati in modo informale da piccoli comuni, Pro Loco e associazioni varie. Nella citata ricerca di due anni fa, JFC ne ha censiti 556, concentrati soprattutto nel Nord Italia; qui, a sorpresa, si scopre che è proprio il Piemonte a vantare il maggior numero di appuntamenti, per l’ esattezza il 18,7 % del totale nazionale. E anche il Biellese fa la sua parte, con una decina di eventi grandi e piccoli: dai più famosi( Borgo di Babbo Natale a Candelo, Mercatino degli Angeli a Sordevolo, Natale nel cuore di Biella nel capoluogo), a quelli disseminati sul territorio, da Masserano a Rosazza, da Valle Mosso a Mongrando. Lo scopo, almeno nelle località di maggiore appeal turistico, è soprattutto quello di attrarre visitatori: non solo dai dintorni ma anche dalle regioni limitrofe e, per i più rinomati, perfino dall’ estero. Infatti, sempre secondo lo studio di JFC, dei quasi 12 milioni di italiani che visitano i mercatini, circa l’ 80 % è formato dai cosiddetti‘ escursionisti’( cioè coloro che si spostano nella località prescelta in giornata, senza pernottare), mentre il 15 % è formato da turisti( ossia di persone che si fermano almeno una notte nella destinazione). Certo, il‘ tu- rismo dei mercatini’ riguarda solo le località e i mercati di maggiore appeal, ma in questa categoria possiamo ormai annoverare anche le due star biellesi, Candelo e Sordevolo: entrambi i mercatini hanno calcolato – per l’ edizione appena conclusa- un afflusso di 20-25.000 visitatori, provenienti anche dalle regioni limitrofe, con decine di bus turistici, con le aree camper affollate, con i bed & breakfast al completo.
Folla all’ edizine 2015 del Mercatino degli Angeli di Sordevolo
CANDELO

Ventimila visitatori al borgo di Santa Claus

CANDELO
La location, con le rue medievali addobbate e pullulanti di bancarelle e di luci, è senz’ altro suggestiva. Quest’ anno poi, Il Borgo di Babbo Natale- l’ evento organizzato dalla Pro loco locale con il patrocinio del Comune di Candelo- ha voluto intensificare il rapporto con il territorio, coinvolgendo numerose realtà associative e istituzionali del paese e non solo. E anche aprirsi al mondo, trasformando il Ricetto- il“ castello del popolo”- in un“ castello dei popoli”, capace di tenere insieme realtà e tradizioni d ive r s e.
Molte le novità della recente edizione, in primis un itinerario a tema, il Natale dei Popoli. A richiamare il valore della solidarietà, poi, iniziative benefiche quali la Corsa degli Elfi, a favore della Fondazione Angelino, e la partecipazione di Banca del Giocattolo e Telethon. E poi gli eventi culturali, come la mostra‘ L’ America Dantesca’, a cura dell’ Associazione Culturale Jessica Auris, che resterà aperta fino a metà gennaio nella Sala Cerimonie del Ricetto. Un cartellone di iniziative variegato, che arricchisce e completa l’ offer ta di prodotti alimentari e artigianali delle bancarelle, che sembra avere funzionato. « Quest’ anno – dice Gianni Pozzo, presidente uscente della Pro Loco- è stato un vero record di presenze: contarle è difficile, non essendoci biglietto di ingresso, ma stimiamo che – nelle quattro giornate dell’ evento – siano entrate al Ricetto circa 20mila persone. Sono arrivati una quarantina di bus turistici, da tutto il Nord Italia, con visitatori venuti apposta dall’ Emilia, da Roma, da Macerata … E poi, basti pensare che all’ Ufficio di Babbo Natale sono state lasciate 1700 letterine, a cui stiamo provvedendo a rispondere ». Ma come si riesce a creare un evento di successo? « E’ un risultato che abbiamo costruito nel tempo, anno dopo anno, con il lavoro assiduo dei nostri instancabili volontari. Perché dietro c’ è un grosso lavoro, dal contatto con gli espositori( più di cento, da tutta Italia), agli allestimenti, a cui prestiamo particolare cura. Certo, un grosso aiuto ci viene dai social network, dove siamo molto presenti: parecchi visitatori dicono di averci conosciuti lì, e infatti la nostra locandina su Facebook ha avuto oltre 100mila visualizzazioni ».
SORDEVOLO

Ogni domenica quasi 5mila persone

SORDEVOLO Successo di pubblico anche a Sordevolo, per la quattordicesima edizione del mercatino degli Angeli: circa 300 espositori, che si sono alternati per cinque giornate festive, a partire dalla metà di novembre. La formula è stata quella ormai collaudata delle precedenti edizioni, arricchita quest’ anno da alcune novità, come la rassegna canora Angelincoro, che ha coinvolto i bambini delle scuole del territorio, o come la carrozza trainata da cavalli che ha accompagnato i visitatori ad ammirare i presepi di Verdobbio.
Grande soddisfazione al l’ As soci azio ne Teatro Popolare di Sordevolo, che cura l’ e- vento: « E’ andata non bene, ma benissimo – dice uno degli organizzatori, Andrea Caprio – con 4-5mila persone ogni domenica, per un totale di 20-25mila visitatori: e basterebbe la tonnellata di caldarroste vendute a confermarlo. Grazie al tempo splendido, ma soprattutto grazie ai 160 volontari che ci danno una mano. E merito anche dell’ ultima rappresentazione della Passione, che ha dato grande notorietà a Sordevolo, anche – e soprattutto, direi – fuori dal nostro territorio. E infatti, quest’ anno più che mai, sono arrivati turisti da fuori provincia: da tutto il Piemonte, in particolare dal Canavese, dalla Valle d’ Aosta, dalla Lombardia, dalla Liguria ». Ma è il mercatino in sé ad attrarre o è la location? « I visitatori vengono per le bancarelle, ma apprezzano il luogo e le iniziative: il Museo della Passione ad esempio è stato sempre pieno, e ciò significa tenere viva l’ attenzione sul nostro principale evento anche durante i cinque anni che ci separano dalla prossima edizione. E poi quest’ anno ci siamo inventati la carrozza coi cavalli che, nella Passione, trainavano la biga di Pilato … tutti li fotografavano, sono diventati delle vere star! E poi Angelincoro, che ha coinvolto le scuole di tutto il Biellese ». Ecco, appunto: ci sono sinergie con il territorio? « Non è facile, ma cerchiamo di farlo. Per questo è positivo che ci siano eventi simili nella zona: ad esempio, parecchi turisti visitano sia Sordevolo che Candelo, oppure vanno a Oropa o in Burcina … Il fatto che ci siano più mercatini contemporaneamente è un valore aggiunto: non vedo il rischio di inflazione, anzi, gli eventi si potenziano a vicenda ».
E ora? « Ora stiamo già pensando all’ edi- zione 2016: perché ogni anno ci si deve inventare qualcosa di nuovo. E speriamo che si attivi la famosa‘ cabina di regia’ che tutti auspicano ».
MONGRANDO

Ultimo nato, ma già di successo

MONGRANDO
E’ invece una new entry“ Natale sotto l’ al ber o”, il mercatino di Mongrando che ha appena concluso la sua seconda edizione, promossa dall’ amministrazione comunale con la collaborazione di Asa( Associazione Scuola Aperta) e Associazione Hobbisti Biellesi. Obiettivo dell’ evento, quello di dare vita ad un momento di festa e condivisione tra gli abitanti, ma anche di presentare, oltre ai manufatti degli hobbisti, le attività commerciali e le iniziative culturali del paese. E’ stato nutrito infatti il programma di animazioni: dal laboratorio di programmazione di videogiochi alla gara di scultura, dai gonfiabili per i più piccoli alle performances del mago Gianni Giannini. E anche esibizioni di bambini e ragazzi del paese: come il balletto, tratto dal musical Elf, delle allieve del Centro Danza Scarpette Rosse e il concerto itinerante della banda di piccoli percussionisti, guidati dal loro insegnante José Luis Romo.
Or ga ni zza to ri. « Siamo contenti – r acconta Eleonora Cossavella, una degli organizzatori – perché c’ è stato un bell’ aff lusso: non solo gli abitanti di Mongrando, ma anche visitatori da tutto il Biellese. Così siamo riusciti a offrire una vetrina a più di 120 persone, tra standisti e animatori. E abbiamo potuto mostrare le tante attività della nostra comunità: dalla scuola di ballo al laboratorio di percussioni coi ragazzi. E poi abbiamo portato un certo movimento nel paese: ad esempio, la pizzeria da asporto ha avuto il suo daffare, per fornire la pizza a tutti gli espositori …». E’ difficile inventarsi un mercatino ex novo? « Certo, per la nostra associazione è stato un lavoro nuovo e impegnativo: abbiamo iniziato a lavorarci a ottobre! Però ha dato i suoi frutti, e ci ha permesso di raccogliere fondi per le nostre attività nelle scuole. Ora, forti di questa esperienza, stiamo già pensando alla prossima edizione, che sarà ancora più ricca di proposte ».
Non c’ è il rischio di una inflazione di mercatini sul territorio? « Certo, occorre coordinarsi, cosa che quest’ anno ci è riuscita solo in parte. In futuro, è necessario fare rete con gli altri comuni, per trovare sinergie ed evitare sovrapposizioni. Ma credo che eventi di questo tipo, oltre che un momento di festa e di svago, siano comunque una risorsa, una occasione preziosa per il ter ritorio ».
Negli altri casi, senza ambizioni
di tipo turistico, si tratta invece di offrire animazione e occasioni di svago per i cittadini o, al massimo, per i residenti delle vicine località, spesso con l’ obiettivo di rianimare centri storici svuotati dalla concorrenza dei centri commerciali ubicati nelle periferie, come nel caso di‘ Natale nel cuore’ di Biella. In ogni caso, il valore economico di questo tipo di eventi è consistente: la ricerca JFC stimava nel 2013 un giro d’ affari complessivo di 766 milioni di euro, sommando il fatturato degli espositori, delle attività di ristorazione e bar, degli altri negozi e servizi, e infine delle attività ricettive. Il target più interessante è certo quello dei‘ turisti’: con una permanenza media di 1,4 notti, i visitatori che pernottano in loco danno luogo a circa 2 milioni e mezzo di pernottamenti. Certo ci sono anche, soprattutto tra i residenti, molti visitatori che curiosano senza fare acquisti, ma il risultato è comunque una spesa media di quasi 48 euro per ogni singola visita.
Sono numeri significativi, che vanno a movimentare un periodo dell’ anno generalmente fiacco dal punto di vista turistico. E’ vero che sono ancora pochi, in Italia, i mercatini che possono considerarsi veri e propri‘ prodotti turistici’ e che i visitatori sono spesso turisti‘ fai da te’, che si muovono in autonomia e, se pernottano in zona, lo fanno per lo più nei bed & breakfast o in camper. Però sono sempre più frequenti le gite low cost, escursioni di una sola giornata organizzate da associazioni, Cral aziendali, parrocchie: gruppi di visitatori che non solo fanno shopping, ma gironzolano nel paese, mangiano, vanno al bar, visitano musei e monumenti, raccolgono depliants turistici. E magari, se il luogo è interessante e accogliente, progettano di ritornare, in primavera o in estate.
E a anche quando l’ impatto turistico è scarso, i mercatini riescono comunque a produrre un certo‘ benessere economico locale’: infatti spesso, attorno all’ e- vento, c’ è un intero paese che si anima, organizzando un vero e proprio cartellone di iniziative collaterali di tipo ricreativo e culturale: degustazioni di specialità locali, mostre, concerti, animazioni, spettacoli, fuochi d’ artificio, piste di pattinaggio, passeggiate in slitta, tutto quanto la fantasia sa inventare per attrarre e intrattenere i visitatori. Insomma, una opportunità, anche per le località meno note, di presentarsi al pubblico, oltre che una occasione – laddove le istituzioni sanno coglierla- di rilancio economico e sociale della comunità.
E infatti è proprio questo – sem- pre secondo la ricerca JFC- il valore aggiunto che il visitatore si aspetta dai mercatini di Natale: prodotti tipici e autentici del luogo, in un luogo gradevole da scoprire, con una atmosfera suggestiva, animato da spettacoli per bambini e adulti, una accoglienza calda ed efficiente, senza trascurare i servizi( bagni, parcheggi, accessibilità per disabili e anziani). Insomma, una esperienza a 360 °, che va ben al di là del puro e semplice shopping. E che, guarda caso, forse è proprio tutto ciò che gli acquisti on line – sempre più utilizzati per i regali natalizi- ci hanno sottratto. lSimona Perolo