PLAST Giugno/Luglio 2025 | Page 77

Alberto Palaveri, presidente di Giflex
mentre le aspettative per il 2025 sono altrettanto positive riguardo alla crescita complessiva.
Roberta Colotta, head of Public affairs FPE- Flexible Packaging Europe
Voce dell’ industria dell’ imballaggio flessibile Va ricordato che Giflex è l’ Associazione nazionale che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali, in rappresentanza di 44 aziende produttrici e 64 soci simpatizzanti. Il benvenuto è stato dato dal segretario e dal presidente di Giflex, rispettivamente Italo Vailati e Alberto Palaveri, i quali hanno sottolineato come il settore dell’ imballaggio flessibile- che vede tra i suoi pilastri la lavorazione delle materie plastiche- sia stato riconosciuto per il secondo anno consecutivo come un’ eccellenza nazionale da valorizzare dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tanto da essere inserito in calendario tra le iniziative promosse in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy, in programma il 15 aprile scorso. I“ numeri” dicono tanto: il packaging flessibile italiano è in grado di distinguersi per il livello di qualità, innovazione e competitività garantito in tutto il mondo. La quota di export supera il 50 % del fatturato nazionale confermando il settore come un pilastro del Made in Italy. Nel 2024 ha occupato all’ incirca 12.000 addetti, per una produzione di 450.000 tonnellate e un fatturato di 4,5 miliardi di euro,
La transizione sostenibile al centro del dibattito Ha aperto i lavori Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria con delega per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, rimarcando la necessità della transizione verso un’ economia sostenibile, una sfida ormai irrimandabile:“ Le aziende che hanno investito nella sostenibilità registrano performance superiori e una maggiore resilienza agli shock”. Ogni cambiamento comporta difficoltà ma occorre mantenere saldo l’ obiettivo di un futuro solido, equo e duraturo per tutte le generazioni presenti e future. Inoltre,“ se il tema forse più impattante è quello della decarbonizzazione, su cui si concentra anche un maggior malessere delle imprese, molto spesso perché percepito come un costo, si dovrebbe cominciare a pensare che il costo dell’ inazione è molto più alto”. Palaveri ha poi ricordato i notevoli cambiamenti che interessano il settore, a causa del complesso contesto economico e normativo:“ Chiediamo con forza che politiche ambientali e industriali vadano di pari passo per essere competitivi e portatori d’ innovazione reale, come l’ industria del flessibile sa fare da sempre. Il nostro ruolo all’ interno della filiera ci impone resilienza e ascolto dei bisogni di brand-owner e retailer per mantenere virtuoso il legame coi cittadini”.
I relatori Durante la giornata si sono quindi passati il microfono sul palco relatori del calibro di:
• Serena Giacomin, fisica climatologa e direttrice scientifica di Italian Climate Network(“ Faccia a faccia con il cambiamento climatico. Dagli impatti alle soluzioni”).
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